Con la prtopria vita non si scherza (e neanche con quella degli altri) Arkeon addio, quando ti ho lasciato mi sono ritrovata.
Le gradite risposte di Emanuela e Alice, mi hanno permesso di riflettere ulteriormente sulla comune esperienza trascorsa. Mi sta molto a cuore capire se c’è realmente una presa di coscienza in tutti noi.
All’inizio facevo fatica ad ammettere che tutto quello che avevo vissuto con Arkeon era il frutto di una scelta libera e consapevole e che ero perfettamente conscia di frequentare un’associazione ai limiti della legalità, invece era proprio così, nessuno mi ha costretta, c’è stato un momento in cui credevo di comprare l’oro a un prezzo molto conveniente e di non far parte di quella schiera di sfigati che continuano a piangersi addosso senza combinare niente, io al contrario mi consideravo un’eletta,
poco importava se la “scuola” che mi stava istruendo poggiava le sue solide fondamenta sul nulla. Ero molto più interessata a stupire gli amici, azzeccando ciò che non andava nella loro vita privata, sfido chiunque che già fin dal primo “seminario” non si sia sentito in grado di poter individuare nella vita delle persone conosciute, incantesimi, legami insani e gente di cui liberarsi.
Ci si sente come dei maghi, si pratica l’esoterismo senza chiamarlo con il suo nome. Io ci ho creduto per davvero alla favoletta del potere personale, garantiva superiorità rispetto agli altri, vulnerabili e spesso fragili davanti agli imprevisti della vita, ai dolori e a tutto ciò su cui bisogna faticare. Noi del sentiero sacro saremmo andati oltre la nostra stessa natura, ma scherziamo? Acquisire e assimilare le tecniche di questa formidabile disciplina, ci avrebbe messo nelle condizioni di dominare su tutti e di capire tutto, dato che
ogni problema della vita reale aveva necessariamente la sua causa nel solito rapporto con la madre, il padre, in quello con il pedofilo. E’ difficile non farsi catturare anche solo per curiosità da simili tematiche, anche quando, prestare loro ascolto significa andare incontro a una serie di problemi come quello di credere che un insieme di dottrine, teorie fumose, oggetti, riti e abili maestri ci avrebbero elevati dalla nostra misera “ vita perversa, incatenata, frustrata”, insomma (consentitemi) squisitamente umana e condotti a una sorta di eden interiore perenne e duraturo. Ecco il grosso problema.
Oggi, valuto questo atteggiamento avuto in passato, un’ulteriore disistima verso me stessa,
io ero arrivata al punto che non mi autorizzavo a dispiacermi per un dolore capitato ad altri, perché pensavo chissà a quale legame insano ci fosse dietro a questa mia reazione. Poi un giorno è morta un’amica, un essere straordinario, la cui breve permanenza sulla terra ha insegnato a chiunque l’abbia conosciuta, l’amore per la vita, per la gioia, il divertimento e la sfida con se stessi, insomma cose vere. In base al mio indottrinamento avrei dovuto credere che lei non aveva avuto più voglia di vivere e mettermi alla ricerca di chissà quale oscura motivazione, ma chi ero io per scherzare con la morte, per credere alla presunzione di chi mi diceva che comportandosi e vivendo in certi modi si sarebbe potuto persino sconfiggerla. Perché invece, non mi sentivo libera di piangere un’amica e di dare sfogo al mio dolore come ogni essere umano? Rimasi davvero impressionata di quanto fosse enorme il mio distacco dalla vita reale, ho maledetto i profeti del nulla e ho urlato forte contro me stessa per aver prestato ascolto ai gorgheggi del solito pollo che si crede un’aquila, volevo anch’io fare la stessa fine? Vuoi vedere, mi son detta, che io e tutti i creduloni come me stiamo facendo le spese dei problemi di identità di quel pollo? Che più che un’aquila crede di essere il Cristo?
Ho letto da qualche parte che Arkeon è considerato un movimento prevangelico e allora è veramente il caso di dire e mai come ora : non c’è più religione. Ma non fatemi ridere, ricordo perfettamente l’utilizzo abusivo e improprio del Vangelo, il continuo riferimento alla figura del Cristo solo per impressionare positivamente e ditemi cos’ha di evangelico il solito cerchio per discutere se la tizia di turno deve o non deve abortire, un movimento che si proclama evangelico non dovrebbe invece discutere, su un tema del genere, di vita e di sacramenti?
La religione non deve essere utilizzata quando serve e poi disattenderne sistematicamente i principi.
Potrei scrivere un trattato sull’antireligiosità arkeoniana e sul suo anticattolicesimo.
Arkeon come chiesa? Perché no, mi ricorda quelle dei romanzi medievali, dove il compito della salvezza invece di essere affidato alla Chiesa ufficiale, veniva realizzato dai soliti gruppi di iniziati segreti che fondavano la chiesa esoterica militante, convinti di essere i prescelti di questa alta missione. Più o meno come tutti quelli che insistono nel ribadire l’utilità e la grandezza di questa mobilissima congrega. Non me ne voglia, ma mi fa tenerezza Acquamarina che vive accanto a un perfetto sconosciuto, lei stessa dice che nel caso si sentisse male, non sa assolutamente se può contare o meno sul suo aiuto e che inoltre è seriamente preoccupata della reazione catastrofica che si abbatterebbe sul suo premuroso compagno qualora le cose andassero male a Vito. Mi permetta Acquamarina ma il suo compagno cosa ha imparato? Cosa ci va a fare ai seminari se le sorti del suo maestro dovessero rappresentare per lui la delusione più grande della sua vita, non ha ancora realizzato che Vito è un essere umano come lui con due occhi, un naso due gambe e via discorrendo e che in quanto umano sbaglia anche. Sono veramente l’ultima persona che si mette a fare l’avvocato difensore, ma Vito è e rimane una persona a suo modo interessante, comunque vadano le cose e non solo, credo che abbia tutti i requisiti per reagire come meglio crede a qualunque cosa possa capitargli. Che fai lo minacci dicendogli “ ricordati che se stai mentendo… ne dovrai rispondere”. Vuoi sapere la sua reazione? Si farebbe una bella risata e poi ti chiederebbe chi è che stai realmente minacciando. Io non ce l’ho affatto con Vito e non provo nessun rancore, sono critica e lo disapprovo , l’avrei apprezzato se per le sue conoscenze e le sue idee eclettiche, invece di mettere su tutto questo ambaradan, avesse scritto un libro, sarebbe diventato una specie di Dan Brown de noantri, causando sicuramente meno danni.
Ma ritorniamo a me e agli effetti subdoli e insidiosi che “il metodo” (sorrido sempre quando scrivo questo termine riferito ad Arkeon) mi causava. Stavo perdendo la spontaneità di abbracciare mia madre (quella che mi faceva a fette), mio nonno (probabile pedofilo), mia sorella (possibile sorellastra), per il solo gusto di farlo, perché ( mi ripeto) siamo esseri umani e non superuomini, il mio atteggiamento verso il mondo era diventato un misto di indifferenza, diffidenza, senso di superiorità,
ossessionata com’ero dall’individuare in chiunque mi capitava a tiro il conflitto con il padre, la madre, chi poteva averlo abusato; le cene e i momenti con gli amici un vero incubo, non facevo altro che invadere il loro privato, felice e soddisfatta di stupire! I miei poveri suoceri, erano stati sottoposti a confino forzato, colpevole lei di aver amato mio marito in modo esagerato e lui perché non lo aveva impedito, presa com’ero dal ruolo di Savonarola dei poveri, privavo due innocui vecchietti delle ultime gioie terrene, la compagnia delle persone amate.
Insomma ero partita da un seminario di reiki e mi ero trasformata in una specie di castigamatti, e tutto questo perché volevo migliorare la mia vita? Cambiare in meglio non solo si può , forse è un dovere di tutti, si sa che richiede sforzo e a volte anche sofferenza, ma io stavo perdendo umanità,
giocavo con la vita degli altri in barba agli affetti. Intendiamoci la famiglia non è intoccabile, non è un luogo idilliaco e panacea per ogni male, la sua complessità la viviamo giornalmente, basta leggere i fatti di cronaca, basta fare una chiacchierata con la dott.ssa Tinelli. Si da il caso però che stiamo parlando, senza farla troppo lunga, di un’entità complessa, particolare e unica nel suo genere, ed è proprio lì che ci hanno insegnato come amare, come stare nel mondo e con gli altri, siamo parte di essa e al tempo stesso autonomi e indipendenti( si spera).Tutta questa lezioncina per dire , se mai ce ne fosse bisogno, che l’argomento va maneggiato con molta cautela e delicatezza.
Ma davvero pensavamo che un unico cliché potesse andare bene per chiunque e che gente senza nessuna competenza avrebbe guarito noi, le nostre famiglie e il mondo intero? Posso capire che leggendo un romanzo, tutto ciò possa sembrare affascinante e straordinario, ma è della nostra vita che stiamo discutendo, possibile che eravamo così sprovveduti da darla in pasto a chicchessia?
Dobbiamo rifugiarci nell’invocazione di uno stato assolutista che vieti simili aggregazioni o non dovremmo essere noi in grado di capire le trappole o semplicemente ciò che non va considerato, perché inutile e addirittura dannoso? Mi chiedo se abbiamo veramente imparato la lezione o c’è ancora voglia di abbracciare e convertirsi al “credo” del primo che passa, pronto a rispondere : “ la seconda che hai detto”.
Sfido chiunque a dimostrare il livello culturale, se mai ci fosse, dei cosiddetti master, che personalmente ho avuto modo di conoscere (e anche di frequentare), posso assicurarvi che col senno di poi, rabbrividisco al pensiero che certa gente avesse in mano la vita di qualcuno, mi venne fatto notare che tra di loro c’erano “persino”laureati. Appunto, e allora, perché ognuno non fa il proprio mestiere? Cosa deve capire un laureato in informatica , in lingue, economia e commercio, di travagli interiori , intimi, ma soprattutto, che SOSTEGNO può dare a quelle persone “invitate” a lasciarsi andare fino ad aprire tutto il loro essere e ciò che li rende più vulnerabili, con tutto quello che ne consegue?
E’ come dire che tutti coloro che hanno conseguito lauree legittime in seguito ad anni di studio presso le facoltà di psicologia, specializzazioni in psichiatria, hanno sbagliato tutto, bastava rivolgersi a Vito Moccia e company, per ottenere abilitazioni di primo, secondo e addirittura terzo grado, per sondare ma che dico, per guarire, gli animi e le personalità della gente.
Il mondo è vario, nessuno può escludere che io stessa possa alzarmi domattina e invece del solito frullato di frutta, inizi a miscelare nel frullatore, pezzi di teorie esoteriche,tecniche psicoanalitiche, citazioni evangeliche, filosofie orientaleggianti e invitare coloro che avranno la sfiga di abboccare, a una bella caccia al tesoro, ovviamente tutti possono partecipare, anzi posso addirittura confidare ai più stretti collaboratori che la cosa mi è stata ispirata direttamente da “ lassù”, poiché il premio è addirittura il ritrovamento del Graal ( tanto per non scostarsi troppo dalle mode!)
“ Se cambia il cerchio cambia il mondo”, caro ex maestro, il mondo non è cambiato e visti i disastrosi effetti del cerchio, posso desumere che non sia cambiato nemmeno quello.
In futuro, cosa si dirà a proposito di arkeon? …Sorta di movimento a metà strada tra la setta e…,.ideato e condotto da abusivi senza titoli né competenze, soggetto a indagini giudiziarie che ne hanno negato ogni validità? Poco importa, io so cos’è, l’ho sperimentato sulla mia pelle. Tante altre cose potrebbero essere ancore dette ma ci tengo a sottolineare che per “cambiare”, diventare persone migliori, dobbiamo come si suol dire “farci il culo”. Il nostro cambiamento fa piacere soprattutto a noi stessi perché solo noi sappiamo veramente quanto ci costa in energie e fatiche. Per trovare conforto e sostegno non sempre si paga, ma se è proprio necessario, che almeno la nostra fiducia e il nostro denaro siano dati a gente e a scuole qualificate. Ciao a tutti!
Elia