martedì 28 luglio 2009

Ho imparato che

Ho imparato moltissimo: su richiesta esplicita dello stesso Vito mi stavo dando da fare per "validare" scientificamente il "metodo" arkeon, attraverso una ricerca intervento secondo il modello di Lewin e della Psicologia di comunità, analizzando il fenomeno in divenire e mutando alcune variabili per disconfemare ipotesi in modo da potere generare teorie forti (ricordate: una teoria che non può essere disconfermata in alcun modo è una teoria debole, e non il contrario, come il senso comune porterebbe a pensare. Ad esempio, con tutto il rispetto, nessuno può negare che l'esistenza di Dio sia una teoria debole, perchè non può essere disconfermata, ma neppure confermata, e non è possibile definire Dio in modo univoco, condivisibile da tutti e costante nel tempo, nello spazio e nelle culture; disconfermare una teoria significa non già dimostrare che non è vera, ma potere ipotizzare tutta una serie di situazioni in cui la teoria potrebbe non funzionare e lì metterla alla prova, non solo dove già si sa che funzionerà). Quando ho presentato a vito una bozza di progetto un po’ più elaborata che comprendeva costi, ipotesi collaterali e gruppi di controllo, lui mi ha candidamente risposto “non ci serve più questa ricerca, non abbiamo bisogno di validazioni scientifiche: noi abbiamo l’appoggio del Vaticano. In altre parole, mi stava dicendo: preferisco andare avanti con una teoria debole, fumosa e che crea confusione nella mente di pochi paganti sicuri, piuttosto che sviluppare realmente un “metodo” scientifico che si sottoponga all’attenzione della comunità scientifica con ricerche, pubblicazioni, studi e confronti con vere personalità del mondo psicologico, psichiatrico, filosofico, epistemologico e antropologico. Meglio un altare, un colletto bianco, santi, sacre scritture manipolate, sacramenti violati in modo sacrilego (comunione a mussulmani, buddisti, divorziati e non battezzati), messe celebrate in luoghi non di culto senza autorizzazione alcuna, prediche inneggianti al Maestro Gesù Cristo e al maestro moccia come fossero amici fraterni, elogi pubblici televisivi da padre cantalamessa, seminari sulla morte, l’amore, il denaro e le arti marziali inseriti in quello che veniva chiamato percorso di preevangelizzazione”, articoli su riviste divulgative di bassissimo livello (Vera magazine, un primo trafiletto, e Psychologies, accozzaglia di tecniche settarie e di manipolazione mista a disinformazione totale sulle terapie, i metodi e le tecniche, inframmezzata da pubblicità di profumi, creme anti invecchiamento, che ha dedicato ad arkeon tre pagine, magnificando le doti di moccia come psicologo, le qualità della tribe come equipe di formatori aziendali, l’innovazione dei metodi psicopedagogici delle due pedagogiste di “terre d’incontro”, le collaborazioni con “varie università italiane” senza preoccuparsi minimamente di verificare quanto pubblicava e rispondendomi in modo molto scortese quando glielo ho fatto notare).Ora che l’inconsistenza delle “lauree” del moccia è stata dichiarata pubblicamente, la tribe ha avuto il ito chiuso dalla Polizia e terre d’incontro pare per il momento scomparsa, sto meglio. Ho imparato che il “metodo” “arkeon” non esiste, non è codificato né codificabile, non nasce da una teoria e non dà origine a teorie (nella scienza entrambe le cose sono possibili, si chiamano induzione e deduzione). In realtà vito ha detto più volte che fa “ciò che lo spirito gli suggerisce”, e lo spirito non è una teoria né un metodo. In tv ha detto “il metodo è ciò di cui io mi occupo”, ma non si è mai degnato di scrivere 4 o 5 pagine di indicazioni su cosa volesse dire applicare questo cavolo di metodo (almeno fino al 2004, ora magari esistono dispense e compendi di teoria e clinica arkeoniana, ma ne dubito). Ho imparato, studiando in buona fede per dare dignità scientifica ai grossolani errori psicologici di vito, che non solo Freud ha abbandonato la teoria dell’abreazione (urla, sfogati, fai uscire il tuo dolore, fai salire l’emozione, scarica la rabbia che dentro di te è patogena ecc.), ma che da almeno 50 anni la comunità scientifica ha riconosciuto che tali metodi non sono solo inutili, ma hanno un doppio pericolo: generano dipendenza (dopo un po’ che non mi “sfogo” in un seminario comincio ad avere paura di accumulare tensioni, rabbie, “processi”, ansie, emozioni negative, che potrebbero farmi “esplodere” o succedere qualcosa di brutto, e quindi ho bisogno di ripetere i lavori), e procurano danni gravi alle menti in fase di sviluppo. Bambini, adolescenti, giovani adulti incentivati a sfogarsi diventano in realtà più aggressivi, cattivi, violenti, portati alla distruttività e a rischio di comportamenti devianti. (non lo dico io, ma la solita comunità scientifica, basta fare adeguate ricerche su riviste vere e non su ciò che si trova dalla parrucchiera o al centro di estetica. Per capirci, le riviste che hanno un senso si chiamano Journal of Psychology, Behaviour Research and Therapy, Cognitive Therapy and Research, Giornale Italiano di Psicologia, Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale… non Vera Magazine o Psychologies!!!).
Ho imparato che non bisogna mai dire “a me non succederebbe mai” perché l’umiliazione di essersi fatti incastrare in maniera così forte ed efficace da arrivare a credere ciecamente in teorie assurde ed inascoltabili è intollerabile ma tragicamente vera.
Ho imparato che le sette non ti dicono “vieni alla presentazione stasera, ti rovineremo la vita, ti riempirai di debiti, perderai tutti gli amici, i tuoi familiari penseranno che tu sia impazzito, crederai cose assurde, metterai a rischio la vita di tuo figlio, dipenderai in tutto e per tutto dalle paturnie di una estetista fallita e di un ragioniere arrogante”, altrimenti è chiaro che non ci sarei andato...
Ho imparato che la programmazione che viene eseguita sui nostri poveri cervelli è graduale, potente e difficile da riconoscere. L’effetto tipico della programmazione è l’illusione di avere avuto una illuminazione: le informazioni sono state ripetute più volte, in modo casuale, in piccole dosi, in momenti diversi, sfruttando stati alterati di coscienza, creando gradualmente un quadro d’insieme, che si forma nella nostra mente come se lo avessimo pensato ed intuito noi, non come qualcosa che ci è stato detto di credere, ma come qualcosa che abbiamo sempre creduto ma non eravamo mai riusciti ad esprimere, oppure come qualcosa di straordinario che finalmente ci ha dato accesso a quella parte di noi che credevamo di non ritrovare mai più (il sogno, il bambino interiore, chiamatelo come vi pare, in realtà è solo l’insieme delle frasi di programmazione pronunciate ad arte dal maestro, magari anche inconsapevolmente.
Mi fermo qui perché come al solito esagero e sono sicuro di annoiare più di qualcuno, però sappiate che sulla programmazione c’è molto da dire, e arkeon non è altro che quello: programmazione.

Carlo


grazie Carlo, come al solito sei stato chiaro ed esaustivo, mi stai aiutando a capire e mettere in chiaro molte cose.

Michela


Caro Carlo, questo post non l'avevo ancora letto. E' grandioso.
Il tuo lavoro avrebbe dovuto continuarlo Nicola, che per anni ha continuato a sentirsi un maestro ma che di fatto non lo era. E non sapeva che non lo sarebbe mai diventato se non avesse pagato il dovuto. Una cosa mi colpiva. Lui è psichiatra e quando mi ha detto "sai, qui dentro c'è anche l'ipnosi collettiva" mi sono detto ...questo è folle. Come pensa di eludere un condizionamento (programmazione) se anche lui è nel cerchio ad ascoltare l'indottrinatore ? Non si rende conto di essere a sua volta bersaglio di quella "ipnosi collettiva"? Come può essere fiero della completezza di questo "metodo" quando anche lui ne è vittima? Allora non avevo una simile lucidità, ma mi suonava strano.
Una nota sui numeri: io ho visto le statistiche che aveva Vito sui frequentanti ai seminari. Dall'alba dei tempi loro conteggiavano 600.000 frequenze (anche occasionali evidentemente). Numeri pazzeschi. Evidentemente lo "spazio" di Arkeon era molto grande!!

Alfa Omega

sabato 25 luglio 2009

Senza Arkeon

Cara Emanuela, leggere il tuo scritto è stato come mettere un pò di sale su di una ferita ancora aperta.Mi sono ricordata delle crisi di panico che mi hanno accompagnata nei primi mesi "senza arkeon", panico privo di qualunque riferimento alla realtà e quindi ancora più difficile da comprendere ed affrontare.A quella sensazione di costante instabilità si accompagnava anche un senso di profonda solitudine e di estraneità dal mondo. Rendersi conto che fuori dal cerchio avevo lasciato solo macerie è stato molto doloroso e riparare i danni fatti stà prendendo tempo.In cambio però mi sono riappropriata della sensazione che il mondo è un posto sicuro e piacevole da frequentare.
Anche io ho dovuto fare i conti con la mia memoria amputata e ho pensato con rimpianto a tutti i diari e tutte le foto bruciate durante gli anni come se mi fossi accanita per tanto tempo a cancellare le tracce per poi ritrovarmi a fare una gran fatica a ritrovare il filo dei miei ricordi..La mancanza di memoria, mi sono poi resa conto dopo, è stata funzionale al mio accettare in modo acritico tutte le interpretazioni che mi venivano propinate azzerando il mio senso critico.
Sentire il mio senso critico tornare a nuova vita in questi mesi è stato una delle sensazioni più belle degli ultimi anni e mi ha portato come"effetto collaterale" una lucidità ed una fiducia in me stessa che pensavo di non provare più.
Mi sto godendo il mondo come mai prima d'ora e mi sento libera, senza più paura o timori se non quelli portati dal vivere in modo autentico e senza condizionamenti.
Grazie per lo spunto di riflessione e per l'opportunità di non dimenticare da dove sono uscita!

Manu


Caro Carlo e cara Manu,

grazie per avere risposto al mio intervento condividendo quello che avete sentito nel lasciare questo gruppo. Poter leggere le testimonianze di altre persone che hanno vissuto le stesse cose, ognuno con le sue personali peculiarità, aiuta in un certo modo a sentirsi meno soli.

Il senso di solitudine che ho provato uscendo da Arkeon è stato per fortuna di breve durata, devo dire che mi sentivo molto più sola quando ero lì dentro che non adesso che mi sono riaperta al mondo e mi sono data la possibilità di guardare tutte le belle persone che lo abitano e che per tanti anni avevo giudicato “perverse” ecc. solo perché non avevano fatto o non volevano aderire al “lavoro” che viene fatto nei seminari.

Anch’io, come Carlo, ho provato un senso di disagio e anche di vergogna nei confronti degli amici che negli anni ho abbandonato da un giorno all’altro dicendo loro cose anche tremende (alle amiche, che c’erano fra noi relazioni “insane” “omosessualità latente” ecc. che loro non erano capaci di vedere ma che io, dall’alto della mia nuova “consapevolezza” vedevo chiaramente; gli amici non li ho proprio più chiamati per paura di essere considerata “seduttiva” o “una che manda fuori un’energia erotica verso qualcuno che non è suo marito” – metto fra virgolette quello che ero arrivata a pensare in quegli anni ma che ora non condivido nel modo più assoluto -)…. A quante persone devo fare le mie scuse per averle trattate in modo così presuntuoso e arrogante!
Mi sto interrogando, in questi giorni, sul perché, frequentando questo gruppo, ho sentito questo impulso ad eliminare dalla mia vita tutte le persone che non lo seguivano o non condividevano la sua, come chiamarla? Ideologia?
Eppure ho sempre avuto amici che votavano partiti politici diversi dal mio, ho avuto amici che appartenevano ad un credo religioso diverso, che non credevano a cose fondamentali, per la mia religione, come la transustanziazione o la verginità della Madonna…. Nonostante queste divergenze si andava d’accordo, ci si divertiva, si parlava di tutto…..

Negli anni in cui ho aderito ad Arkeon, invece, nella mia vita non c’è più stato spazio per il “diverso” da me. Ma la discriminazione non era politica o religiosa. Era fra chi apparteneva al “lavoro” e chi non apparteneva, fra chi “aveva la consapevolezza” e chi non l’aveva.

Provo vergogna per questo, anche oggi che per fortuna sono fuori da quello status mentale, provo vergogna a ricordare come per anni io abbia agito e mi sia relazionata con gli altri interponendo il pregiudizio, non la sospensione del giudizio, ma il pregiudizio vero e proprio.

E vorrei chiedere, sono solo io che ho vissuto questo o c’è anche qualcun altro che ha avuto un’esperienza simile fra gli aderenti o ex aderenti al gruppo? Sarebbe interessante saperlo.

Emanuela




Premetto che non sto parlando di Arkeon ma di un suo surrogato, un gruppo creato da uno dei maestri di Moccia che si è "staccato" da Vito ed ha creato una situazione tutta sua. Sono trascorsi circa 4 anni dalla mia fuoriuscita ma sento di non essere ancora uscita: la crisi di panico l'ho riavuta solo un mese fa quando ho rincontrato presso un notaio il leader del gruppo con alcuni seguaci. Mi sono preoccupata di questa immotivata paura e mi sono detta, "se provo ancora questa paura, vuol dire che mi hanno ancora in pugno". Sto pian piano prendendo coscienza di tutte le atrocità vissute nel gruppo ma ho ancora un sacco di "buchi" nella mia memoria. Come hanno scritto alcuni di voi ho la sensazione di aver "bruciato" il mio passato, ho chiuso la porta in faccia a molte persone solamente perchè non erano del gruppo, al momento gli effetti collaterali più forti sono la paura, la rabbia, la solitudine. Ma è normale arrivarci dopo quattro anni? cosa mi hanno fatto?

Silviaba


Ciao Silviaba,
in questo topic trovi qualcosa sulle esperienze di fuoriuscita che non è affatto una passeggiata. Io ci ho messo un pò ad elaborare che qualcosa non andava... quindi aggiungendo pezzettino per pezzettino di situazioni che poco mi quadravano e con la grande potenza dell'informazione in rete sono arrivata a capire dove ero finita .
Tu hai partecipato a seminari e intensivi? Se si come stai vivendo la cosa?

Tritri


Ciao Triti,
ho partecipato a molti intensivi, dopo il mio secondo intensivo e premaster avevo il cervello talmente "lavato" che ho lasciato il mio lavoro, ho lasciato mio marito, la mia famiglia e ho cambiato regione per andare a vivere nel gruppo, in comunità. Da "dentro" ho partecipato ancora ad intensivi e premaster e riunioni dei maestri: la vita in comunità era molto più di un intensivo...... credo che tu capisca di cosa parlo. Vivevo tutto il giorno col terrore di fare o dire qualcosa di "sbagliato", secondo il maestro naturalmente, ed ero fortunata se la giornata si concludeva solo con la paura di aver mosso qualcosa di sbagliato perchè l'alternativa era sentirsi umiliati in pubblico o prendere una saccata di botte sentendosi ancora dire che era per il mio bene, che la mia "ombra" doveva essere punita, che mi si stava "donando amore".........

Silviaba


Leggendo il post di Silviaba sono imasto interdetto. Parto dal fatto che ammiro la sensibilità di Emanuela che chiede se Silvia se la sente di raccontarci. Dico questo perchè il mio carattere impulsivo vorrebbe capire, chiedere, sapere cosa è successo, perchè sempre più forte è la sensazione dell'inganno, dell'avere buttato via anni, avendo vissuto in una sorte di inganno permanente e sale sempre di più una rabbia enorme.
Detto questo mi unisco con rispetto alla richiesta di Emanuela e chiedo a Silvia se vuole raccontarci, anche perchè credo che abbia assistito veramente a cose tragiche.
Un abbraccio

Pietro


Caro Pietro, io credo che Silvia abbia vissuto quello che abbiamo sperimentato tutti noi, probabilmente con punte di sadismo che nel lavoro del moccia venivano nascoste da parole zuccherine, sorrisi suadenti e l'illusione che "lo stesse facendo per il tuo bene". Alcuni suoi maestri non sono stati così accorti e hanno semplicemente mostrato la vera natura delle dinamiche che agivano nel "lavoro".
Ciò non toglie che non sia facile per nessuno parlarne. Non è facile per me, non lo è per te, credo, non lo è per tanti.
Devi fare i conti con emozioni sgradevoli, con idee sgradevoli su te stesso: quanto sei stato stupido, come hai fatto a credere a quelle cose, soprattutto se ci sei stato a lungo; come hai fatto a spendere tutti quei soldi per seguire teorie deliranti, maestri senza alcun titolo, neanche in grado di riconoscere un transfert ma a cui davi il permesso di ballare la tarantella sulla tua interiorità.... Non sono sensazioni gradevoli. Non passano con un colpo di spugna. Ci vogliono mesi, anni per rielaborarle e spesso l'aiuto di un professionista serio e preparato. Devi anche fare i conti con quelli che minimizzano, ti insultano solo perchè racconti quello che hai visto e vissuto, con quelli a cui non interessa un fico secco dei danni che questo "lavoro" ha causato a tanti loro simili e lo usano come strumento per regolare i loro miseri "conticini in sospeso". Vedi gente che mente, che dice che certe cose non sono mai successe eppure tu sai che sono successe eccome e in tanti le hanno attraversate. Ma la menzogna è forse il meno, quello che pesa di più è il silenzio di tanti. Ci sono momenti in cui mi sono chiesta se valesse al pena parlare. Certe volte la risposta è sì, certe volte la risposta è no. Però non mi tiro indietro perchè è importante che le cose si sappiano, non per me, alla fine in tasca mi rimane più che altro la vergogna di aver dato credito a certe cose, ma per i miei figli e per tutti quelli che ancora non ci sono caduti, per tutti quelli che potrebbero avere bisogno di riconoscere gruppi distruttivi come è stato arkeon, per tutti quelli che magari un giorno ricorderanno quello che hanno letto su un forum e si risparmieranno dolori inutili e soldi.
A volte, anche perchè i ricordi sono così pesanti che ho bisogno di qualcuno con cui condividerli per alleviarne il peso. Sapere che è successo anche a qualcun altro ti fa sentire meno solo, almeno io mi sento meno sola.
E' per questo che le parole di Silvia mi fanno venire i brividi, perchè penso di sapere cosa c'è dietro. E le sono vicina, come lo sono a tutti quelli che hanno raccontato, non solo di arkeon ma di tutte le realtà da incubo come quello.

Emanuela

giovedì 23 luglio 2009

Le armi della persuasione. Come e perché si finisce col dire si




Quali sono i meccanismi psicologici della persuasione? Questo libro ce lo dice con la semplicità e con la forza straordinaria che i dati scientifici assumono allorché si giustappongono perfettamente alle esperienze quotidiane di ciascuno di noi.

Nel libro di Robert Cialdini trovi i segreti dell'arte di persuadere. Quasi trecento pagine ricche di suggerimenti e consigli su come comunicare in maniera efficace e persuasiva. Robert Cialdini - psicologo sociale americano - nel suo libro "Le armi della persuasione" distingue le tattiche persuasive in sei categorie base:

1. Reciprocità
Anche i nostri giudizi sono influenzati dal contesto. Un abile persuasore crea un contesto a lui favorevole, nulla viene lasciato al caso. Potrà farvi apparire migliore una alternativa un venditore tramite l’uso di esche.

2. Coerenza-impegno

Una volta che abbiamo preso una decisione o quando abbiamo compiuto qualcosa sentiamo il bisogno di comportarci coerentemente con l'immagine che abbiamo dato di noi stessi. Il principio di coerenza è particolarmente rilevante per l'insorgere del fenomeno denominato "dissonanza cognitiva".

In altre parole, il bisogno di coerenza con noi stessi ci spinge ad allineare le nostre convinzioni e percezioni con ciò che ormai abbiamo fatto. Per non dover fare dei passi indietro, alcune volte, per non dover riconoscere di avere avuto torto sfoderiamo tutte le migliori armi retoriche per convincere noi stessi e gli altri che valeva la pena farlo.


3. Riprova sociale

Cialdini precisa inoltre un meccanismo fondamentale che è importante chiarire: "Nessun capo può sperare di persuadere direttamente tutti i membri del gruppo, ma il fatto che sia riuscito a convincerne una frazione considerevole basta per convincere il resto"

4. Autorità

Siamo stati abituati fin da piccoli che è bene obbedire all'autorità e tutta la società è stata ordinata secondo un principio di gerarchie e di leggi. Su questo principio fa leva l'ipnosi autoritaria, i capi carismatici, i guru che raccontano di detenere poteri straordinari e coloro che sfoggiando titoli altisonanti e in divisa cercano di mettere in soggezione il loro interlocutore.

5. Simpatia

L'istaurazione di un legame empatico risiede probabilmente nella stimolazione del sistema parasimpatico a motivo di una sottile sincronizzazione che viene percepita a livello inconscio. In tal modo l'interlocutore non si sente in pericolo e gli pare di essere veramente compreso e ascoltato.

A livello inconscio ciò che ci somiglia ci è familiare e ciò che ci è familiare ci tranquillizza, facendoci abbassare le difese.

6. Scarsità

Come fare per rendere appetibile un bene? semplice rendetelo scarso e poco disponibile, addirittura vietato o segreto (le sette si basano sulla segretezza dei livelli superiori del culto), fate in modo che non sia semplice ottenerlo, abbiate cura nel presentarlo come qualcosa di unico ed esclusivo e il gioco è fatto.




La persuasione; la reciprocità; l'impegno e la coerenza; la riprova sociale; la simpatia; l'autorità; la scarsità... ecco le tattiche persuasive più efficaci che esistano.

Francamente questo libro mi ha fatto conoscere alcune delle tecniche più sottili che esistano per persuadere gli altri, ovviamente molte di queste le ho ritrovate paro paro nei metodi che utilizzavano i maestri di arkeon...

Autore: Cialdini Robert B.
Editore: Giunti Editore
Data di Pubblicazione: 2005
Collana: Psychologica

mercoledì 22 luglio 2009

Verità su cui riflettere

L'ho trovato su un libro e l'ho ricopiato.... quanto è vero!!!
Fermiamoci un attimo a riflettere


Non eseguo, PENSO

Non studio, APPRENDO

Non bevo, DEGUSTO

Non dormo, SOGNO

Non parlo, DIALOGO

Non sento, ASCOLTO

Non mangio, ASSAPORO

Non piango, SOFFRO

Non guardo, OSSERVO

Non pretendo, CHIEDO

Non confido, CREDO

Non chiudo, SPENGO

Non diffido, DUBITO

Non butto, CONSERVO

Non cambio, CRESCO

Non immagino, SPERO

Non scappo, AFFRONTO

Non finisco, RIPARTO

Non valuto, APPROFONDISCO

Non salto, VOLO

Non esisto, VIVO


P.s. : grazie ai sostenitori che scrivono in privato

sabato 18 luglio 2009

La libertà



La libertà indica l'essere libero, la condizione di chi non è prigioniero e non ha restrizioni, non è confinato o impedito. La libertà in senso più ampio è anche la facoltà dell'uomo di agire e di pensare in piena autonomia, è la condizione di chi può agire secondo le proprie scelte, in certi casi grazie ad un potere specifico riconosciutogli dalla legge.

Riuscire ad essere non dipendenti da niente implica un concetto estremo di "freedom". Se si analizza questa parola "freedom" e la si scompone la si può interpretare come luogo di avvicinamento alla tanto bramata (cosa ancora più peculiare è che "freedom" è il contrario di feardom - vecchia parola inglese - da qui scaturisce che la libertà si può possedere solo se non si ha paura).

Oggi è la giornata dedicata a Nelson Mandela, auguri Nelson !
«Non vi è alcuna strada facile per la libertà.»

venerdì 17 luglio 2009

il nome non è un problema

Sono rientrata perché ahimé piove: sarà anche questo colpa della Tinelli, come degli abusi che sarebbero avvenuti in Arkeon dopo il 1996, poiché lei non avrebbe scritto a Moccia.
Un'uscita comica degna di Aldo Giovanni e Giacomo,
che farebbe sorridere se non nascondesse un'ormai preoccupante ossessione quotidiana, anzi oraria.
Vi sbagliate tuttI: non lo sapete che se vi capita qualcosa non dovete andare dalla Polizia o dai Carabinieri (cosa che per l Tinelli è avvenuta sin dall'epoca ed è documentabile ma agli inquirenti e non agli inquisitori improvvisati), ma dovete andare da chi vi abusa?
Sicuramente chi lo consiglia lo avrà fatto e consiglierà alle vittime danneggiate o perseguitate da Scientology di farlo. Un consiglio da esperti in materia, indubbiamente.

lella


Cara Lella,

io ti posso solo dire di averlo pure fatto per istinto quando ancora non conoscevo il problema.

La prima cosa che mi venne spontanea fare fu quella di rivolgermi ai diretti interessati ma come loro risposta mi beccai un diffida legale.

Anni dopo ho saputo dai centri Gris che il mio non fu un caso isolato: già altri familiari che avevano provato come me a segnalare il problema ai diretti interessati responsabili di questi "centri di formazione" sparsi per tutto il territorio, si beccarono come me diffide legali.

Se l'avessi saputo prima non mi sarei mai rivolta a loro come sono solita fare (=es. se ho un problema con il telefonino vado direttamente da chi me l'ha venduto/prodotto e non mi aspetto di beccarmi per questo una diffida legale, semmai mi aspetto che mi risolvino il problema che segnalo).

Qualche giorno dopo questa diffida, sempre nel giugno 2006, mi rivolsi all'Ordine degli psicologi per chiedere parere e aiuto.

Non mi risulta che Michielin abbia fatto quello che si aspetta la Guidi.

Nell'aprile 2007, disperata per una situazione che degenerava sempre più, scrissi a tutte le associazioni trovate tramite google.

Tutte sono state molto gentili, mi hanno fornito materiale per iniziare a documentarmi, dati statistici aggregati sulla diffusione del fenomeno in italia. Ma nessuna associazione ha ritenuto che fosse compito dell'associazione stessa prendere contatti e tenere rapporti con la snc segnalata.

Quest'anno ho contattato e segnalato il caso anche alla RDM e alla Martini di Allarme Scientology (=conservo le e-mail e gli allegati tratti da un sito francese che mi mandò la Martini per documentarmi sullo scenario europeo).

Ma neanche quest'ultima sì offrì di andarci lei a "mediare" con il gruppo da me segnalato nonostante lì sembrava che NON avesse grandi difficoltà a comprendere di quale fenomeno stavamo parlando ovvero di un fenomeno che è ben conosciuto in letteratura con diversi nomi:

la Singer le chiamava Terapie folli e così le chiama Michielin.
Hassan li chiama cult e li distingue in 3 categorie (1. culti religiosi, 2. culti politici, 3. culti commerciali o altrimenti noti con il nome di culto dei seminari)
Altri li chiamano movimenti del potenziale umano
Altri ancora psicosette


Il nome non è il problema. Se quelli sopra citati non piacciono ci possiamo inventare anche un altro termine.

Il problema è che questi gruppi che non mettono in condizione di capire e scegliere cosa stai esattamente "comprando" rimangono gruppi di cui diffidare come li ha definiti la RDM nell'articolo di ottobre 2007 riportato da tritri l'altro giorno (http://www.totemblueart.it/?p=141 )

E una volta tanto sono perfettamente d'accordo con quanto dichiarato in quell'intervista rilasciata dalla dott.ssa Di Marzio.

psiche



lella scritto:

Che Arkeon sia una setta o che non lo sia, e io penso di si, quello del gruppo è un contenitore la cui definizione o meno non influisce su ciò che avveniva all'interno dei seminari.
Magari parlare di fatti concreti può aiutarci ad evitare che in molti dimentichino che la nostra "falsificazione" della realtà ha trovato riscontri in indagini penali che hanno prodotto il sequestro delle sedi, non credo concesso da un Gip se non ravvisa elementi, e chi si è prodigata in atteggiamenti poco comprensibili che forse andavano oltre lo studio e la ricerca, con intenti a noi poco chiari ma evidentemente più limpidi per chi indaga, è stato accusato a sua volta.
Questi sono i fatti.
È funzionale per gli inarrestabili difensori di Arkeon gridare alla discriminazione, coinvolgere una studiosa delle religioni o lamentare il fatto che li additano per essere membri di una setta, tralasciando l'accusa principale di associazione a delinquere che, se confermata, dimostrerebbe che l'impianto Arkeon è stato messo su dal suo fondatore per delinquere, appunto.
Chi mira a spostare l'attenzione da fatti concreti lo fa per alzare un po' di polvere, ma la polvere poi ricade, non resta in aria per sempre, e tutto torna limpido (Newton, legge di gravità).
Se vi va, parliamo di questo.



Sante parole Lella.
Da quanto si legge sui giornali le accuse non riguardano il dubbio se ci troviamo di fronte a una setta o meno, ma si ipotizzano dei reati.
Come mai nessuno parla di questo, salvo spostare gli argomenti di discussione?
Forse perchè questo è più facile!!!!

piccolapeste

Le 4 carte


Estratto da Categoria: N.15/16 Luglio-Ottobre 2007, Società| Ott 2nd, 2007 | Di Jacopo Giovanni Romani |

"All’occhio inesperto appaiono come gruppi di crescita personale, guidati da un maestro o guru. «Si presentano come circoli culturali, associazioni e persino scuole di formazione»» osserva Raffaella Di Marzio, psicologa esperta di sette e membro della Società italiana di psicologia della religione (www.dimarzio.it).
Come non cadere in queste trappole quindi? «Informandosi, scegliendo corsi e seminari consigliati da fonti attendibili: riviste accreditate, siti noti e specializzati, associazioni riconosciute» consiglia la Di Marzio".

Ora finalmente riconosco le sue parole e il suo pensiero. O almeno quello che disse a me al cell quando le parlai del mio caso personale. Lì non mi sembrava che avesse difficoltà a comprendere che i "corsi di formazione" frequentati da 18 miei familiari potevano rientrare in quella categoria di gruppi e/o movimenti di cui diffidare.

Capisco da quel che scrive nell'articolo leggibile nella sua versione integrale al link:

http://www.cesnur.org/2005/pa_dimarzio.htm

che "L’abilità dello studioso e di chi è chiamato a dare assistenza in questo settore sta nell’identificare la chiave interpretativa più adatta a ciascun caso, contesto o persona, senza farsi influenzare da precomprensioni che, proprio perché tali, sono prive non solo di scientificità, ma anche di qualsiasi aderenza alla realtà dei fatti." (R. Di Marzo, La psicologia sociale dei gruppi religiosi, Atti Convegno CESNUR 2005 International Conference June 2-5, 2005 – Palermo, Sicily)

ovvero la storia delle 4 carte (=4 prospettive dalle quali è possibile dare una interpretazione del fenomeno dell’affiliazione e della permanenza in gruppi totalitari)

Se non ho inteso male (cosa possibilissima) il concetto di "Scienza" dell'autrice di questo articolo si può sintetizzare per noi profani non esperti nel seguente modo:

"Dimmi quello che vuoi sentirti dire che te lo dirò sicuramente.
Vuoi la 1, la 2, la 3 o la 4?"

Ma io mi chiedo:

era necessario scomodare la Scienza per proporre l'arte del far volare la bandiera dove tira il vento?

Non bastava la Politica?

Mah ... ci rifletterò su nel mio week end....

A voi tutti auguro un buon fine settimana.

p.



cara psiche, Il vento non tira proprio da quella parte ... c'è sempre tempo per correggere l'andatura . Quella è stata una strambata ma il vento in poppa io lo sento da un'altro bordo
tritri


beh se le strambate continuano ad essere quelle che si possono leggere in giro per la rete ... mi viene da sospettare che il tuo "sentire" abbia un suo perchè!
psiche

mercoledì 15 luglio 2009

Tecniche di controllo mentale - Analisi e contromisure




Se state leggendo queste righe significa che qualcosa vi ha spinto a farlo: forse il colore della copertina, la curiosità, o l'automatismo a guardare il dorso dei libri...Qualsiasi sia stato il motivo, avete sperimentato una situazione tipo: stimolo-processi mentali-comportamento.Se lo stimolo è stato costruito ad arte per attivare determinati processi mentali ed evocare uno specifico comportamento, siamo in presenza di quello che possiamo chiamare "controllo mentale", una realtà oggi sempre più persuasiva e, per certi versi, inquietante.

Questo volume parla delle possibili forme di controllo mentale, da quelle lecite e insospettate a quelle subdole e segrete. Leggendo questo libro scoprirete che cosa vi ha spinto a leggerlo.


Matteo Rampini



Quando si parla di controllo mentale è facile che il pensiero vada alle "magiche" rapine che ancora oggi ritroviamo nelle pagine di cronaca; è possibile lavare il cervello di una persona? È possibile controllare la mente altrui? Siamo davvero così suscettibili all'ipnosi? Matteo Rampin, psichiatra e psicoterapeuta con una nutrita esperienza in psicologia dell'inganno e illusionismo, in questo libro risponde a queste e ad altre domande definendo il significato di "controllo mentale". Affronta l'argomento a partire dall'effetto che le forme d'arte hanno sulle nostre percezioni fino a giungere alla politica e alle campagne pubblicitarie d'oggigiorno. Quella del controllo mentale è un'arte che condivide con la magia la necessità di occultare le sue intenzioni: il controllo è tanto più efficace quanto più l'intenzione resta velata. È questo, assieme alle intenzioni, a distinguere l'illusione dalla truffa. Il libro declina in profondità le differenti tecniche in tutte le loro possibili sfaccettature, tanto da risultare un libro completo e sistematico nella sua trattazione. È stupefacente, attraverso i numerosi aneddoti, scoprire e capire come avviene un interrogatorio di terzo grado, come conquistare la fiducia degli altri attraverso la parola o essere ingannati. L'intento del libro è quello di fornire un'arma il più possibile completa per difendersi da chi, in maniera più o meno volontaria, cerca di indurre il gonzo di turno a fare qualcosa che fino ad allora non aveva lontanamente considerato; esemplari a questo proposito sono le tecniche utilizzate nel marketing o, addirittura, nei borseggi. Un aneddoto esemplificativo di quello che il libro riserva è il seguente: "In una città del Veneto, un distinto signore entra in una gioielleria, e sceglie alcuni gioielli molto costosi. Con il permesso del padrone del negozio, li ripone in un astuccio chiuso da una cerniera, perché, spiega, ripasserà in un secondo momento a comperarli, ma li vorrebbe fermare. Il cliente consegna quindi l'astuccio chiuso al proprietario del negozio, pregandolo di chiuderlo in cassaforte, cosa che viene prontamente eseguita. Il cliente se ne va. Come dimostra la registrazione fatta dalla telecamera, ora studiata nelle scuole di polizia, l'astuccio consegnato nelle mani del gioielliere non è però quello con i preziosi, ma un altro, abilmente sostituito dal ladro-prestigiatore. In questo caso sarebbe bastato al derubato verificare il contenuto dell'astuccio, ma questa operazione è stata inibita dall'urgenza istintiva di mettere "al sicuro" le gemme, dopo averle viste toccare e manipolare dal cliente. Nella mente del gioielliere, inoltre, i preziosi erano già stati "venduti": un motivo in più per proteggerli con un supplemento di cautela. Cautela che si è rivelata poi catastrofica". Questo esempio raccoglie gran parte dei meccanismi che possono condurre una persona a essere raggirata a sua insaputa e a causa di gran parte dei condizionamenti della nostra cultura. Il controllo mentale, secondo Rampin, è una realtà oggi sempre più pervasiva e per certi versi inquietante ed è solo con una buona conoscenza del proprio nemico che si possono sfoderare le armi più adatte a fronteggiarlo. Resta solo la volontà di farlo e Rampin ne dà la possibilità affrontando, con un approccio giustamente critico, le varie discipline che nel corso di questi anni si sono affermate o hanno ingiustamente conquistato il mercato della comunicazione.

recensione del
Cicap

lunedì 13 luglio 2009

proselitismo attraverso i media e il passaparola

Caro Paolo ho letto i suoi interventi e capisco la sua posizione rispetto ad Arkeon.
le mie domande tendevano però ad altro. Cerco di spiegarmi meglio.
Secondo me è lecito informare in modo completo le persone quando proponiamo esperienze. Questo vale per tutto dalla scuola guida ad un eventuale percorso di formazioneprofessionale evidenziando aspetti positivi e negativi.
Se poi faccio del proselitismo attraverso i media (siti internet ad esempio) oltre che con il passaparola non posso evitare che i media si occuperanno di me.
Semino




Come ho gia scritto non sono parte del movimento Arkeon del quale ho conosciuto l’esistenza solo grazie alla televisione.
La sua esistenza è quindi nella mia esperienza di vita personale assolutamente ininfluente, tranne che per il fatto di avere un amico che dall’esperienza di tale movimento ha ricavato più frustrazioni che vantaggi.
Forse questo è un motivo sufficiente per essere contro Arkeon ma non lo è per considerare un idiota chi aderisce a principi che non condivido. Molta pazienza, forse non umana, ma credo che qualsiasi occasione debba essere sfruttata per agganciare quanta più gente possibile soprattutto per chiarire se nel cammino del singolo (non solo del mio amico) prevalgono sofferenze a benefici

Semino


Salve a tutti,
Tengo in modo particolare a precisare ancora, che le mie opinioni, non vogliono sminuire nessuna testimonianza, non intendo mancare di rispetto a chi a veramente a subito, e alla personale esperienza di ciascuno.
Per cui mi scuso con chi si è sentito attaccato. Mi scuso anche personalmente, per gli atteggiamenti di chi ha agito in mala fede, perchè sento mia una parte di responsabilità, poichè io stesso sostengo questo lavoro, e mi sento in parte garante, naturalmente per quello che agisco e vedo.
Buogiorno
Paolo

venerdì 10 luglio 2009

Renato Zero - Qualcuno mi renda l'Anima



il coraggio che non c'è



la via d'uscita c'è!! è dentro il coraggio di essere onesti con se stessi

domenica 5 luglio 2009

Persone oneste e quadratura del cerchio



Noto che puntualmente i soliti noti, invece che riflettere sulle importanti sentenze pronunciate in Tribunale, continuano con illazioni e deliri..
Io non collaboro con il Cesap, ma in seguito allo sciagurato incontro con taluni individui, ho chiesto aiuto al Cesap in quanto vittima di Arkeon, e non presidente del presunto comitato vittime di Arkeon. Si è parlato in un'occasione di vittime di psicosette.
La testimone (come mi si appella) è semplicemente testimone di qualcosa di scomodo e questo non fa certo piacere a chi vuole mettere tutto a tacere e a tal fine cerca di infastidire in modo davvero palese. Si riprendono miei post in cui mi auguro che tutti i colpevoli, maestri, organizzatori o allievi che fossero, siano assicurati alla giustizia e ci si meraviglia per questo ??!!!! Beh, augurarsi che chiunque si sia macchiato di reati, più o meno gravi, ne paghi le conseguenze, viene naturale alle persone oneste, un po' meno a chi non lo è.

lella



Questo signore, che ha già gridato alla censura e starà per farlo ovunque insieme alla sua claque, è al contrario stato destinatario di una grande lezione di democrazia, essendogli stato concesso di scrivere finora sul forum di una professionista che:
- è stata da lui calunniata con denuncia fotocopia presentata in accordo con altri maestri in varie Procure d'Italia;
- è stata da lui diffamata in rete, compreso questo forum, nonché con azioni dirette ai suoi collaboratori e non, al fine di ostacolarne anche la professione in Italia e all'estero;
- è stata oggetto di una sua assurda propostya di costituzione parte civile con richiesta di moneta sonante, il tutto contestualmente alle conferme delle notizie di reato riscontrabili nel loro operato da parte della Procura di Bari.

E' evidente che il suo fine era quello di provocare reazioni, confondere e destabilizzare le vittime, tentare di screditare gli ex colleghi minacciandoli di chissà quali rivelazioni (Simbolico, Carlo, Emanuela, ecc..) poiché evidentemente ne teme il senso civico e le possibili ulteriori testimonianze.

Certo che, visti i suoi loschi fini, non era in grado di apprezzare la possibilità che è stata data a lui e ad altri a favore di Arkeon di scrivere la propria opinione (Luca, Fabia, Iceberg Stefano 74 e tanti altri) che MAI sono stati bannati.

A mio parere la differenza sostanziale di trattamento rispetto a costoro sta nel fatto che costui non ha mostrato volontà di confronto, le sue ignobili azioni diffamatorie e calunniose hanno rivelato le sue vere intenzioni.

Ci aspettiamo da parte dei suoi complici, che si stanno mano a mano svelando, grande clamore e "stracciamento di vesti". Copione prevedibile e già previsto, che ricalca film precedenti. Se i cerchi non quadreranno più questi signori potranno riciclarsi con una folgorante carriera all'Actor's studio

lella




Il mondo nasconde sempre delle sorprese, vedere persone che conoscevi con una faccia e scoprire poi, dopo anni che sono ben altro. Io non sono arrabbiato, sono sconcertato, allibito. Volevo comunicarvi che ho ricevuto alcune telefonate da persone fuori da Arkeon, che mi hanno chiesto cosa era realmente successo e cosa stava accadendo. Le persone con le quali ho parlato hanno poche informazioni e quelle poche totalmente distorte, la prima che io ero stato espulso per gravi comportamenti. Io me ne sono andato perchè1) non condividevo nella maniera più assoluta la linea di Vito, il comportamento di alcuni maestri dei quali il direttivo era a conoscenza2) non intendevo più spendere un Euro ( levandoli alla famiglia) per intensivi e riunioni che erano diventate bieche convention aziendali3) avendo a che fare con persone e sentendomi in quel momento in conflitto non volevo che passasse da parte mia un messaggio distorto, già c'era parecchia gente a fare danni.4) mi sono trasferito per lavoro. Mi dispiace per Pietro Bono, ed è l'ultima volta che lo nomino, non potendomi rispondere, conoscevo un altra persona, ha messo lui la faccia, mosso da altri, in maniera sottilmente rabbiosa e a mio avviso grossolana e non è la prima volta. Non ha mai risposto ( anche questo è tipico), a volte offendendo, a volte inerpicandosi su terreni pericolosi. La sua difficoltà a comprendere quanto possa farsi male con il suo comportamento mi lascia allibito, forse no pensandoci bene Io non mi sento minimamente ferito dalle sue parole, anzi rinfrancato, vorrei anche ringraziarlo per il servizio che ha reso a chi vuole vederci chiaro, il consiglio è di non fare mai l'avvocato. Dopo anni di silenzio qualcuno mi ha chiamato per sentire anche l'altra campana. In ultimo la certezza di avere fatto la scelta giusta, perchè se ancora non capiscono e non fanno una sana autocritica aperta, trasparente,se ancora giudicano gli altri, se ancora hanno la rabbia nascosta dietro l'immaginetta dei buoni e dei giusti, mi viene da dire che fortunatamente oggi sono libero.
Un abbraccio
Simbolico

sabato 4 luglio 2009

Spero nel Signore e nella Giustizia



Anche questo brano tratto da un cd di Papa Giovanni Paolo II veniva fatto ascoltare
all'interno dei seminari di arkeon. Solo ora riesco ad apprezzarne la vera purezza del significato delle parole epurato dal carico emotivo e dall'intento per cui ce lo facevano ascoltare.. Il resto dei seminari erano cerchi, condivisioni, candele,rituali strani, incensi, sensi di colpa, pedofili, madri perverse, padri idolatrati, racconti di trasgressioni creative, persone che stavano male, deliri collettivi, maestri che credevano di essere onnipotenti e con la verità in mano,consigli di lasciare mogli o mariti in base alle loro decisioni,di non parlare con i genitori e tanto altro... non crediate che si parlasse di religione e di fratellanza..!! Libera nos a malo è proprio il caso di dirlo!

Mentalmente liberi



Come uscire da una setta

Sette e culti "estremi" sono oggi in costante crescita. Spesso i metodi utilizzati per reclutare gli adepti possono essere molto pericolosi e sfociare in drammatiche forme di controllo mentale.
Come riconoscere i metodi utilizzati dai culti distruttivi? Come proteggersi da una manipolazione psicologica? In che modo si può aiutare una persona cara a evidenziare concreti rischi di plagio? E ancora, come aiutarla praticamente a uscire da una setta?
Il libro, oltre a raccontare l’appassionante vicenda personale dell’autore che è stato un ex membro di una setta, offre le indicazioni e i consigli utili per intraprendere un faticoso cammino verso una ritrovata libertà.


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Il libro di Steve Hassan, è un viaggio all'interno di sette e culti distruttivi, un fenomeno poco conosciuto in Italia, anche se, non meno preoccupante.
E' opportuno chiarire subito, che l'autore non vuole in alcun modo mettere in discussione la fede o le credenze che ognuno, sceglie liberamente, ma è sua ferma intenzione mettere a conoscenza i lettori, che esistono culti distruttivi che non rispettano minimamente le idee dei loro fedeli, ma usano tecniche di controllo mentale e di coercizione, per trattenere l'adepto, sfruttando il loro lavoro per far aumentare i guadagni del culto, e di solito di una sola persona che ne è il capo.
Il libro è diviso in tre sezioni, nella prima vengono elencate le diverse categorie, in cui sono divisi i culti:culti religiosi, politici, psicoterapeutici/educazionali, commerciali, i primi sono i più conosciuti e numerosi, e si focalizzano sui dogmi religiosi, i secondi fanno spesso notizia e sono normalmente indicati dai mass media con il termine "estremisti" o di "frangia", questi gruppi sono organizzati attorno a un particolare dogma politico, i terzi gestiscono seminari per centinaia di dollari, e incontri che sono svolti ad accrescere "la consapevolezza" e a favorire "l'illuminazione", gli ultimi credono nel dogma dell'avidità, ingannano e manipolano le persone affinchè lavorino per un misero stipendio o addirittura senza alcun compenso, coltivando la speranza di diventare ricchi.
L'autore tiene a precisare che le vittime preferite dei culti, non sono solo persone ai margini della società, come si è portati a credere, ma in realtà le vittime preferite, sono persone di talento e di successo, infatti le strategie di reclutamento sono personalizzate, e racchiudono quattro tipologie di personalità: pensatori, emotivi, attivi e credenti.
Se una persona viene catalogata come pensatore, il reclutatore utilizza un approccio intellettuale, per esempio mostrando fotografie che ritraggono premi nobel, intervenuti a una conferenza, sponsorizzata dal culto, dando l'impressione che questi luminari ne appogiassero le idee.
Nella seconda parte del libro si spiega il controllo mentale, e si elencano le proprietà che lo caratterizzano, dando una spiegazione dettagliata a ciascun elemento: controllo del comportamento, controllo del pensiero, controllo delle emozioni, controllo delle informazioni.
Nella terza ed ultima parte l'autore riporta diversi suoi casi, dove usa il metodo non coercitivo per far uscire gli adepti da un culto, spiegandone i metodi di base, che l'exit counselor (terapeuta specializzato nel recupero e la riabilitazione di ex adepti) deve utilizzare.
Il libro è scritto in un linguaggio semplice e scorrevole, per un pubblico non specialistico, che accompagna il lettore nelle varie fasi delle tecniche di controllo mentale, scritto da un ex dirigente di una setta, il libro degli Avverbi, è assolutamente da leggere e da consigliare a tutti gli amici.
recensione: Dario Sidoti


Autore del Libro: Steven Hassan
Editore: Avverbi
Genere: problemi e servizi sociali
Argomento: sette
Collana: Scientificamente
Pagine: 230
Data pubblicazione: 1999

Articoli :: Culti distruttivi :: La Voce Scettica 2

venerdì 3 luglio 2009

Fa comodo a tutti avere un capro espiatorio




Carissimi tutti,
dopo le cose lette negli ultimi giorni, vorrei ribadire a tutti che esiste una indagine in corso che non dipende da me, ma che va avanti per la sua strada da diverso tempo.
Mi duole leggere alcune affermazioni fatte da persone che stimavo e che a questo punto mi hanno dato prova di scrivere senza alcuna documentazione. Qualcuno ha detto che sarebbe stato corretto chiedere alla Di Marzio cosa sia accaduto, ma la stessa persona non si è premurata di chiamare me e chiedere quale fosse la mia versione dei fatti.
Accetto che si sia schierata per amicizia, ma credo che per amicizia non si ha la capacità di essere pienamente razionali e capire realmente come siano andate le cose.
So che fa comodo a tutti avere un capro espiatorio.
Vorrei ricordare che tutti qui hanno famiglia, lavori rispettabili e quant'altro. Non ti dico, cara Martini, quanto io personalmente ho pagato sino ad ora per gli avvocati, e forse credo non ti interessi, altrimenti prima di prendere posizioni avresti fatto una piccola indagine conoscitiva.
Credo che a questo punto sia meglio tu rimanga nel tuo mondo e non ti chieda oltre,
Qui in questo forum c'è della gente. A favore e contro Arkeon, ma pur sempre della gente che va rispettata. Così come la sottoscritta, la cui unica colpa è stata quella di dare libertà di espressione a tutti. Ma se volevate che si censurassero certi dubbi, dovevate rivolgervi ad altro foum.
L'accusa che avete fatto a me è gravissima e a questo punto ne dovete dare conto nelle sedi opportune. Ormai non posso accettare illazioni e fantasie di alcun genere proprio perchè io sono a favore della gente e a difesa di chi soffre. I giochi di potere e le dicerie le lascio a chi non ha altro da fare e a chi non ha limiti morali (anche con 10 lauree). Ognuno deve assumersi le responsabilità delle sue azioni e non deve sparare su altre persone.
Non amo la menzogna e non sono capace di affermare cose non vere. Quindi su di me potete sparare senza colpirmi.

Lorita



Mi chiedo perché lei, Martini, quando Lorita Tinelli e il Cesap oltre alla sottoscritta vennero travolti da denunce infondate a scopo intimidatorio, non gridò allo scandalo pubblicando sul suo sito un accorato appello. Qualcuno già da due anni paga INGENTI spese legali, ma a lei non saltò in mente di fare appello per sostenerla né, che so, di dare l'avvio ad una pubblica colletta per aiutare un'associazione seria e stimata e patrocinata dal Ministero di Grazia e Giustizia. Anzi, tanto per agevolarla, ha persino tolto il nome del CESAP dalla lista della associazioni destinatarie di possibili contributi pubblicata sul suo sito. E ciò senza prima informarsi e approfondire la vicenda con la diretta interessata.
Ho già queste preoccupazioni a causa di Arkeon, non mi preoccupo proprio delle spese legali della sua amica, che quantomeno con grave superficialità si è schierata a fianco di chi mi sta distruggendo la vita. Poteva essere più prudente prima di accompagnarsi ad un'associazione indagata per gravi crimini.
Leggevo di come scoraggiava le testimonianze critiche e di come le spaventava, assistendo impotente a questo lavorio di esaltazione del gruppo e di screditamento delle vittime, sperando che prima o poi qualcuno si indignasse. Anche lei si era espressa criticamente contro la sua palese faziosità e ora come mai fa marcia indietro? Vada a fare le sue rimostranze al Pubblico Ministero, non lo abbiamo certo chiuso noi il sito, ma ne sono felice perché era un'attività vergognosa a sostegno di un gruppo che ne ha fatte di tutti i colori a persone per bene e intere famiglie, davvero disperate.
Dice che dovremmo preoccuparci della famiglia della Di Marzio? Anche io ne ho una, che non sa più cos'è la tranquillità grazie a Vito Carlo Moccia, i suoi associati e anche grazie a gente come la sua amica, che lo ha appoggiato fino all'inverosimile: gli inquirenti stabiliranno perché e a quale scopo.

"E siete sicuri di non starvi trasformando da probabili vittime in sicuri aguzzini?"

Ma come si permette di definirmi PROBABILE vittima? Proprio lei che è stata una vittima di Scientology dovrebbe essere solidale e comprensiva con le vittime come me, che di CERTO hanno subito abusi, cosa che è stato ampiamente riscontrato dalle indagini.
Si informi e si documenti, prima di esprimere giudizi sommari solo per difendere una sua amica. Se le è così vicina, le consigli di farsi un esame di coscienza prima di gridare allo scandalo. Se fosse stata corretta e irreprensibile, probabilmente, non si sarebbe attirata sulla testa della accuse così pesanti dalla Magistratura.
Non voglio certo che sia condannata un'innocente, ma se dovesse risultare colpevole e verrà perseguita festeggerò sempre per il trionfare della giustizia, senza doverle rendere conto per questo e dovermi giustificare, da troppo tempo ho solo brutte notizie. Nessuna censura, qui stanno scrivendo membri di Arkeon che sono migrati da quel forum a questo, e nessuno li ha cacciati come faceva la Di Marzio con chi non scriveva ciò che non era di suo gusto.
Forse lei non è al corrente di tutti gli aspetti della vicenda, non tutte le amiche raccontano tutta la verità, per questo la invito a rivedere la sua posizione davvero aggressiva e fuori luogo, visto come stanno davvero le cose.
Mostri cortesemente maggior rispetto per le persone coinvolte sul serio in questa vicenda, qui non si tratta di scrivere una letterina per indignarsi, in molti ci stiamo rimettendo la vita anche con una paurosa riduzione di produttività in ambito lavorativo e da molto prima della sua amata dottoressa, Solo che io non ho scelto di farmi rovinare la vita, mentre la Di Marzio sapeva benissimo con quale gruppo stava collaborando: di questo, e solo di questo, sta pagando le conseguenze, non può che biasimare se stessa.

E ora mi scusi ma vado a lavorare, devo pagarmi gli avvocati.

lella



Questi commenti sono stati rivolti a una certa Martini di Allarme Scientology che si schierò contro le vittime di arkeon e pro Raffaella di Marzio ed arkeoniani tutti senza ascoltare le altre campane..
Per chi volesse leggere articoli raccolti sul caso arkeon li trovate qui


giovedì 2 luglio 2009



Basta Subire!
Come sottrarsi alla manipolazione mentale e psicologica

Questa guida si avvale di un sistema di classificazione e di un metodo inediti, per difendersi da chi vuole orientare i nostri atteggiamenti, le nostre abitudini, il nostro sguardo sulla realtà che ci circonda.
Il primo errore da non commettere: pensare che manipolazione sia un termine esagerato. Il secondo: non reagire.
Esistono persone che si nutrono dell'energia degli altri, che esercitano il proprio bisogno ossessivo di controllo alterando a proprio favore le percezioni altrui. Ma non tutti i manipolatori sono uguali, ed è l'intenzione che muove a determinarne la pericolosità.
Il manipolatore può incantare, colpevolizzare o agire in modo autoritario sulla vittima: quel che ottiene è sempre distorsione e soppressione della volontà di chi cade sotto il suo potere.
Il libro di Regard offre test, esercizi e strumenti d'analisi puntuali per liberarsi dalle insidie delle false convinzioni e dei pregiudizi. Che si tratti del collega invidioso, del partner, di un «amico», la consapevolezza è la condizione necessaria per iniziare a dubitare delle ambiguità nascoste nella comunicazione e porre le proprie condizioni: basta subire!

• Autore: Jacques Regard
• Editore: Castelvecchi
• Data pubblicazione: ottobre 2008
• Tipo: Libro
• Pagine: 217
• Formato: 14x21
• Categorie: Manuali di psicologia

mercoledì 1 luglio 2009

Fermarsi e guardarsi allo specchio



Continuando a mettere in luce i post del forum di discussione su arkeon all'interno del sito www.cesap.net ............

Carissimi
Pensavo di Non dover scrivere ancora in questo Forum, non perchè Non abbia altro da aggiungere, ma perchè mi sembra che la Giustizia stia facendo il Suo Buon Corso.
Leggo però delle Bestialità nella rete e Mi chiedo come mai questo piccolo gruppuscolo spaurito di sostenitori del Grande Metodo rivoluzionario non sia ancora RinsaVito e spari Ka@@te grosse quanto una CaSerma. Anche le Caserme che sembrano più stabili Crollano a seguito di Convulse Pikkonate e povero chi si trova sotto.
Oltre ai Tantissimi tentativi Diffamatori Sparati a Iosa con Grande Meschinità e Compartecipazione, e che scattano Programmati ogni volta che c'è una Pubblica discussione di Cotal Argomento (come faranno i tanti spalatori di fango a non sentirne l'afrore), c'è un Tentativo Misero di far passare i Tanti che hanno preso le distanze dal GM Universale per Invidiosi e False Vittime. Questa è la Barzelletta più bella dell'Anno appena cominciato.
Perchè non iscriversi al Programma de La Sai l'Ultima? Almeno tutto avrebbe più Senso!
Continuo a Chiedermi se la Gente possieda qualche Specchio in casa cui ogni tanto fermarsi a Guardarsi.
O Mi chiedo ancora se sappia Leggere.
Si da ciò che s'è avuto!

Aquilablu

caro Aquila Blu,
nulla di nuovo sotto il sole, mi viene da dire. il discredito , il "tentativo misero" di cui parli, è sempre stata l'arma privilegiata per colpire i fuoriusciti e farli passare per pazzi agli occhi di chi era ancora dentro il gruppo. (a suo tempo mi furono riferite le parole non proprio lusinghiere dette su di me da chi si proponeva come guida spirituale).
il fatto che persistano in questo atteggiamento, nonostante ormai sia chiaro che non funziona, me li rende veramente poco "invidiabili"...
un caro saluto
Mariangela

la famiglia, me la stavo giocando

Caro Tritri,
ti rispondo volentieri e ti dico che nostro figlio partecipò ad un seminario per soli bambini che chiaramente erano tutti figli di frequentatori del gruppo.Ovviamente pagarono il loro seminario e lo pagammo anche noi genitori accompagnatori.Si svolse un lavoro che come al solito toccava tutti i temi tanto cari al movimento ,tipo il rapporto sporco madre figlio .figlio che occupava il posto del padre agli occhi della madre la quale non teneva più in considerazione il marito e sarebbe arrivata in seguito ad abusare del figlio.Noi amiamo tantissimo nostro figlio e la nostra famiglia non ebbe gravi conseguenze,ma è pur vero che stavamo già dubitando di reiki e maestrucoli vari.Non fù cosi per tutti però alcune madri del gruppo per liberare gli spazi che parevano sporchi cominciarono ad allontanarsi dai loro figli causando molto dolore agli stessi,dicendo che sicuramente era da fare per evitare che il circolo degli abusi si chiudesse di nuovo;chiaramente loro stesse .a dire del maestro erano a loro volta state abusate chiaramente da un genitore o giù di lì.I padri da loro canto rimanevano lì ad aspettare impassibili che la donna facesse il lavoro e il figlio arrivasse al padre,e dove doveva andare questo povero bambino se la madre lo rifiutava?Dal padre credo avvalorando la bontà del maestro e del suo lavoro.Il problema è che se un bambino non sente più la presenza di un genitore è normale che cerchi l'altro è semplicemente la natura che saggiamente cerca di mettere al sicuro un cucciolo che non può difendersi.Altro che maestro ed abusi ,solo un bambino che voleva i genitori vicino a sè esttamente come deve essere.Meno male che i bambini se ne strafregarono del seninario e dopo pochi minuti erano tutti a giocare in giardino,ma questo era marginale per il maestro in quanto aveva già incassato e messo un atro anello al naso con il processo nuovo esteso a tutta la famiglia con l'energia che ora permeava anche i pargoli di casa,l'obolo settimanale era assicurato ancora per lungo tempo.Quando parlo di obolo settimanale lo faccio in modo sarcastico e mi riferisco semplicemente al pagamento della quota del seminario di fine settimana,ecco perchè c'erano pressioni anche pesanti nei confronti di chi voleva lasciare il lavoro,semplicemente questi non avrebbero più portato soldi al fine settimana e il maestro era veramente un maestro a far sì che questo avvenisse regolarmente,poi che facesse dei soldi lo sapeva solo lui pero' credo che un secondo stipendio tutte le settimane a lui piacesse molto al di là della casa da costuire.Ho menzionato il caso della ragazza che tentò il suicidio perchè fù di una gravità estrema ,ma tanti altri pur non avendotentato di togliersi la vita forse sono morti ugualmente.Il meccanismo era sempre lo stesso tutti avevano subito un abuso sessuale meglio ancora se era stato un genitore,e aloro volta avevano o avrebbero in futuro abusato dei loro figli.C'è chi non ha retto e si è annullato come persona oppure chi è andato dal genitore a spiattellargli che finalmente ora sapeva tutto della sua perversa pedofilia innescando drammi famigliari forse mai più sanati.Io consiglio a tutti di investire in modo diverso il propri denaro, state sereni e i vostri soldi spendeteli in crociera con vostra moglie e i vostri figli.A mente fredda vi pare possibile che tutti abbiano subito un abuso nessuno escluso e che nessuno mai se ne ricordi?Questo è terrorismo a tutti gli effetti è plagiare le persone per averne poi dei vantaggi.Abbracciate vostra moglie e date un bacio ai vostri figli non è per nulla stano e perverso si chiama semplicemente famiglia e io purtroppo me la stavo giocando.Ti sono grato di avermi dato la possibilità di approfondire il discorso.Ciao Tritri,buona giornata a tutti.
Libero