sabato 27 febbraio 2010

Sul percorso formativo che bisogna fare per diventare maestro di arkeon (e rimanere tale) e sul costo, in Euro, di tale percorso

Per entrare a far parte del gruppo arkeon basta partecipare ad un seminario di arkido o arkeon di primo livello tenuto dai maestri appartenenti all’associazione “The Sacred Path” (maestri di arkido) o che hanno firmato un contratto col grande maestro per l’uso del nome “Arkeon” (maestri di arkeon).

Dopo aver frequentato il seminario di primo livello, bisogna ripeterlo per un numero imprecisato di volte prima di poter accedere al seminario di secondo livello. So di alcune persone che accedono al seminario di secondo livello subito dopo aver fatto quello di primo, ma sono rare poiché questa non è la prassi usuale, per quanto possa succedere (almeno in passato).

Durante il seminario di primo livello, si viene iniziati a quello che una volta era il primo livello di reiki attraverso una iniziazione suddivisa in 4 cerimonie che vengono fatte dal maestro che conduce il seminario, 2 il sabato e 2 la domenica. Costo seminario di primo livello: Euro 260,00 – Costo ripetizione seminario: Euro 130,00

Durante le cerimonie di iniziazione, gli studenti devono tenere gli occhi chiusi e le mani giunte davanti a sé, all’altezza del petto, togliere orologi e oggetti metallici (battuta di spirito di circostanza: si possono tenere protesi e pacemaker). Il motivo per cui si devono togliere gli oggetti in metallo è perche così “l’energia fluisce meglio” oltre che contribuire a creare un ulteriore alone di mistero intorno a queste cerimonie. Durante la cerimonia di iniziazione in maestro gira intorno allo studente, che è seduto su una sedia davanti all’altare su cui una volta trovavano posto le foto dei maestri di reiki della tradizione (da Usui a Furumoto) oltre alla foto del maestro che conduceva il seminario e una immagine del Cristo; un mazzo di fiori e, ho saputo da racconti, anche altre cose che di volta in volta i maestri ritenevano opportuno fossero poste sull’altare (una sfera in pietra: il “pezzo per parlare” e altro). Oggi le foto dei maestri della tradizione non ci sono più e credo sia rimasta solo quella del maestro che conduce il seminario e l’icona del Cristo.
Già dopo la prima cerimonia di iniziazione, l’energia “fluisce liberamente dalle mani” degli studenti, ma bisogna completare tutte le cerimonie di iniziazione sennò uno “rimane aperto”. Aperto a cosa, non ho mai avuto il privilegio di capire, ma non doveva essere qualcosa di bello, almeno da come si parlava di quelli che se ne erano andati prima di completare l’iniziazione (succede anche questo).

Dicevo, dopo aver ripetuto il seminario di primo livello per un numero imprecisato di volte, “quando ci si sente pronti” per affrontare il livello successivo, si partecipa al seminario di secondo livello. Costo seminario secondo livello: Euro 750,00 - Costo ripetizione seminario: Euro 130,00
Durante questo seminario, si viene iniziati all’uso dei primi 3 simboli del reiki e si possono così fare i trattamenti a distanza. L’iniziazione praticata è una e viene fatta con un’unica cerimonia il secondo giorno del seminario.

Dopo aver fatto il seminario di secondo livello, si può accedere all’intensivo (o residenziale, o “walking the path” o come lo chiamano adesso). Forse si può fare l’intensivo anche con il solo primo livello, ma non ne sono certissimo.

Chi vuole rimanere solo studente, può fermarsi qui. Si può anche non fare mai l’intensivo o il secondo livello, ma gli effetti positivi per l’evoluzione della consapevolezza delle persone che si ottengono con il secondo livello e l’intensivo vengono propagandati ad arte durante i seminari e pochi resistono alla curiosità di farli. Il maestro, in realtà, di propaganda ne fa poca direttamente (preferisce quella indiretta con accenni ai benefici di quei "lavori"), ma basta e avanza quella diretta fatta dai membri del gruppo che quei lavori hanno fatto per stimolare la curiosità, anche perché, se gli si va a chiedere che cosa si fa durante un intensivo, le risposte sono molto fumose ma gravide di nascosti, strabiglianti significati che solo quelli che vi hanno partecipato possono comprendere appieno!

L’associazione “The sacred path” invia una volta all’anno una newsletter a tutti gli associati. Un mio caro amico, che è stato maestro in questo gruppo, me ne ha gentilmente fatto visionare una copia e alcune delle informazioni che fornisco di seguito sono tratte da quella. Gli intensivi di cui si parla sono condotti dal grande maestro, se non altrimenti specificato indicando il nome con XXX.

L’intensivo, chiamato anche “The spirit of the earth” – “Lo Spirito della Terra” sarebbe, secondo il suddetto documento: “Esplorazione della relazione con le radici dell’identità del Maschile e del Femminile, con l’identità di essere Uomo o Donna. Lavoro sul potere personale. La partecipazione a questo intensivo è prerequisito per la partecipazione a tutti gli altri Intensivi”. (Lascio le maiuscole dove le trovo sul documento. Le parentesi sono mie). Costo intensivo: Euro 1.100,00

Dopo l’intensivo, si può accedere al premaster, altro seminario residenziale che è obbligatorio frequentare se si vuole essere iniziati al terzo livello (master). Il premaster si può peraltro frequentare anche se non si ha intenzione di prendere il terzo livello. Costo premaster: Euro 900,00

Vi sono poi altri intensivi (seminari residenziali) che si possono frequentare solo dopo aver partecipato all’intensivo “The spirit of the earth” (credo costino tutti Euro 1.100,00, ma non ne sono sicurissimo):

Intensivo “The business of you” – Lavoro sulla relazione con l’energia creativa, con il denaro, la prosperità (nel gruppo amichevolmente chiamato “seminario sui soldi” in cui si dovrebbe imparare a diventare persone di successo).

Intensivo “Loving Relationship Training” – “Seminario sulle Relazioni di Coppia” – Esplorazione della relazione di coppia.

Intensivo “Arkeon e il Tiro con l’Arco” – Esplorazione della relazione archetipica legata al “Tiro con l’Arco”. E’ consigliabile per la frequenza di tale Seminario la partecipazione al corso propedeutico sulla tecnica del “Tiro con l’Arco” con XXX.

Intensivo “I’m Living Honoring my Death” – “Vivo Onorando la mia Morte” – Recupero del Valore della Morte, riportata alla coscienza, come strumento per riscoprire il valore della Vita. Frequentare questo intensivo, chiamato amichevolmente “seminario sulla morte”, è sicuramente obbligatorio per chi voglia essere maestro di arkeon, ma non sono sicuro che esso sia obbligatorio anche per chi voglia accedere al terzo livello o fregiarsi del titolo di maestro di arkido.

Sono in preparazione gli skills per i moduli della Trilogia che comprende:
Intensivo “Arkeon e la Barca a Vela”
Intensivo “Arkeon e la Montagna/Roccia”
Intensivo “Arkeon e il Tiro con l’Arco”

Come avvenuto per “The Spirit of the Earth”, mano a mano che si consolideranno gli skills ed attraverso la rifrequentazione i Maestri di Arkeon potranno acquisire da (nome grande maestro) l’abilitazione a condurre uno o più nuovi lavori.

Dopo aver visto cosa si può frequentare solo in seguito alla partecipazione dell’intensivo “The spirit of the earth”, vediamo cosa è richiesto per essere maestro di arkido e successivamente maestro di arkeon.

Per diventare maestri di arkido o arkeon è obbligatorio essere iniziati al terzo livello. Si viene iniziati a questo livello durante il “Master Training” attraverso una cerimonia di iniziazione durante la quale viene impresso sulla mano destra del futuro master il quarto simbolo che serve ad iniziare gli studenti al primo e al secondo livello. Costo del terzo livello: fra Euro 12.000,00 e 15.000,00 (non so con precisione, ma sicuramente non meno di Euro 12.000,00 di cui ne vengono fatturati solo Euro 3.000,00 perché, viene detto dal grande maestro, il terzo livello è un “dono” e lo scambio economico è irrisorio, se paragonato al valore effettivo di questa iniziazione). Il costo della ripetizione del “Master training” è di Euro 800,00.

Dopo essere stati iniziati al terzo livello, se si decide di iscriversi all’associazione “The Sacred Path” ci si può fregiare del titolo di “maestro di arkido”. Il costo della quota associativa varia a seconda che si sia soci affiliati o soci ordinari. Quando ci si iscrive per la prima volta si è soci affiliati, poi devono passare 3 anni come soci affiliati e avere il beneplacito del grande maestro per poter diventare soci ordinari (cosa reputata un grande onore, mi hanno detto!).
Costo quota associativa soci affiliati: Euro 450,00
Costo quota associativa soci ordinari: Euro 600,00

Questa quota va pagata ogni anno, se si vuole rimanere associati. Se non si rimane associati a questa associazione, ricordiamolo, non ci si può fregiare dei titoli di maestro di arkido o di arkeon.

Per diventare maestri di arkeon, bisogna tassativamente essere soci ordinari e essere reputati degni di tale onorificenza dal grande maestro in persona. Egli può rifiutarsi di accettare le domande per diventare maestro di arkeon, così come può rifiutarsi di iniziare qualcuno al terzo livello. I criteri di accettazione o rifiuto sono strettamente personali e chiusi nella imperscrutabile mente del grande maestro. Intendo dire che non vengono applicati criteri di valutazione oggettiva della preparazione delle persone. Il giudizio “abile arruolato” oppure “rejected” è appannaggio esclusivo del grande maestro e delle sue personali valutazioni dei candidati.

Se il grande maestro accetta la domanda del maestro-di-arkido-socio-ordinario-dell’-associazione, egli può accedere alla riunione dei maestri di arkeon durante la quale, dietro versamento di Euro 2.200,00 firmerà col grande maestro un contratto che lo autorizza ad usare il nome arkeon e il titolo di “maestro di arkeon” per i suoi seminari, se mai dovesse condurne di propri. Il contratto ha scadenza annuale, quindi bisogna rinnovarlo di anno in anno se si vuole rimanere maestro di arkeon.

Spero di essere riuscito a fornire un quadro abbastanza chiaro dei costi che il povero maestro di arkeon deve sostenere per diventare tale.

Per quanto riguarda le differenze fra i seminari di arkido e di arkeon, devo confessare la mia ignoranza in proposito perché, avendo io frequentato solo i seminari di arkeon del grande maestro, non saprei stabilire in cosa gli uni si discostino dagli altri, ma vi assicuro che sarà mia cura informarmi in proposito e tenervi aggiornati.

Tiresia
- continua -

giovedì 18 febbraio 2010

Di come tanti perdano la compassione verso gli altri

Una cosa spiacevole che ho visto accadere in molte persone che frequentano il gruppo e che è accaduta anche a me nei tempi in cui lo frequentavo, è la perdita di compassione verso gli altri.
Apparentemente, soprattutto durante il lavoro sulle emozioni, le persone sembrano offrirsi un reciproco sostegno, abbracciandosi, lacrimando con partecipazione quando ascoltano le tragiche condivisioni di altri, condividendo il proprio dolore (passato o presente) a chi sembra attraversarlo in quel momento. Questa parvenza di compartecipazione e sostegno offerto agli altri cominciava (e forse comincia ancor oggi) durante l’esercizio di apertura del seminario di primo livello quando le persone venivano invitate a fermarsi a caso davanti agli altri e a guardarli negli occhi dicendo la frase “Ti offro tutto il mio supporto e il mio amore”.
Ma, agli occhi dell’osservatore attento, non potrà sfuggire il fatto che gli abbracci e le manifestazioni di compassione cui si assiste durante il seminario sono abilmente pilotati dal maestro durante il lavoro. E’ infatti molto spesso il maestro che, con un cenno, invita i membri del gruppo ad abbracciare e consolare alcuni di quelli che manifestano dolore emotivo durante il lavoro, soprattutto durante il lavoro sulle emozioni.
Nel tempo, mi son fatto l’opinione che tutte queste grandi manifestazioni di reciproco sostegno e compassione siano fondamentalmente indotte, non veramente sentite e non dubito che all’occhio dell’attento osservatore non potrà essere sfuggito quanto segue:

1. Gli abbracci, come dicevo, solo raramente vengono offerti spontaneamente, la maggior parte delle volte si abbraccia dietro suggerimento del maestro (più volte ho visto persone piangenti in mezzo al cerchio che sono state “spontaneamente” abbracciate dagli altri solo quando il maestro ha detto: “Chi si sente di dare il suo abbraccio a Pinco Pallino può farlo ora”, così come ho visto il maestro fermare persone che volevano abbracciare qualcuno “al momento sbagliato” perché in quel modo si sarebbe “distratto” l’altro impedendogli di sentire per bene il suo dolore.

2. Se una persona è compassionevole veramente, lo è sempre, e non dovrebbe fare distinzioni fra il partecipare al dolore espresso durante il “lavoro” e il dolore espresso in altre sedi, come per esempio hanno fatto le persone che hanno scritto sul forum di questo sito e che non sono state considerate degne di ricevere una sola parola di conforto per quello che avevano vissuto e subìto a causa del “lavoro”. Si vedano ad esempio i post “Una mamma che dice basta a arkeon”, o “Siamo soli”, o “Arkeon” di Milena o tutti gli altri post che parlano di situazioni tristi e drammatiche che si sono create all’interno di tante famiglie a causa delle belle teorie propagandate da questo gruppo (che poi, vale la pena ricordarlo, son tutte frutto di una sola mente e non v’è traccia di un riconoscimento ufficiale circa la effettiva validità e fondatezza di queste belle teorie al di fuori del gruppo stesso!). Oppure si possono ricordare le parole di quella signora, membro del comitato scientifico del gruppo che, durante la trasmissione “Mi manda Rai 3” ha affermato che le testimonianze delle decine e decine di persone che hanno manifestato sofferenza o denunciato abusi psicologici subiti all’interno di questo gruppo “non la preoccupano” (!?!).
A onor del vero, qualche aderente al gruppo che ha scritto sul forum, ultimamente, ha espresso solidarietà a quelli che hanno detto di aver subito abusi, ma dopo quanto tempo? E solo dopo che più volte era stato notato che nessuno del gruppo lo aveva fatto.

3. Comunque, ho avuto modo di notare che la compassione verso chi manifesta sofferenza all’interno del gruppo non viene elargita a tutti i sofferenti, ma solo a quelli che dal maestro vengono giudicati “degni” di riceverla. Mi spiego raccontando un triste episodio di cui sono stato personalmente testimone, accaduto durante un seminario in una città del Veneto.
Una signora, che non era simpatica al maestro (si nota subito se qualcuno gli va a genio o no) era venuta al seminario già in una condizione di sofferenza emotiva evidente in quanto suo marito, uno dei maestri di arkeon, poco tempo prima aveva cominciato una relazione con un’altra donna (in questo indubbiamente stimolato dal maestro e dalla sua bella teoria della trasgressione creativa). Al seminario erano presenti sia il marito che l’altra. Ora, già al momento dell’arrivo di questa signora il grande maestro aveva cominciato a preparare il “terreno psicologico” su cui la poveretta doveva venire accolta, sibilando in modo ben udibile da chi gli stava intorno frasi del tipo: “ Come si permette, questa, di farsi vedere” e “Suo marito è già incazzato perché è venuta” e “Ora ne vedremo delle belle” ecc. oltre a profondersi in varie e ben visibili manifestazioni di affetto e solidarietà verso il marito e l’altra (che, a differenza della poveretta, era molto simpatica al maestro e godeva di una situazione emotiva ben diversa in quanto era, ai tempi, una di quelle che venivano definite dal grande maestro “una donna che aveva fatto il passaggio”).
Durante il momento della condivisione, il grande maestro aveva fatto mettere la poveretta in ginocchio davanti all’altra (ve lo potete immaginare cosa poteva provare e come si poteva sentire? Pensate che era sposata da oltre 20 anni e aveva 3 figli!) e le aveva detto di esprimere quello che sentiva. La povera signora aveva anche cercato di contenersi e in certo modo, cercando di far buon viso a cattivo gioco, non aveva espresso tutta la rabbia legittima che sentiva, ma aveva detto all’altra “Ti affido mio marito e spero che tu gli faccia un c… così, cosa che io non ho mai fatto”. Ora, non credo ci sia bisogno di essere grandi psicologi per capire che, in quella situazione, la signora aveva cercato di contenersi molto, anche perché le donne che dovevano “subire” la trasgressione creativa del marito venivano sottoposte ad una fortissima pressione psicologica da parte del maestro e del gruppo per far sì che il loro atteggiamento non fosse di rabbia verso il marito, ma di rabbia verso loro stesse per non essere state all’altezza di tenersi il marito e averlo “costretto” alla trasgressione creativa come ultimo tentativo di farle “rinsavire ed uscire dalla loro perversione”. Credo che ci fosse, nella signora, ancora la speranza che il marito sarebbe poi tornato da lei, cosa che poi non è successa.
Invece di avere un po’ di comprensione e misericordia per il legittimo vissuto di quella signora, che, secondo il mio modesto parere, giustificava l’aggressività presente nelle parole che aveva pronunciato, il grande maestro le aveva considerate pubblicamente come una prova della sua intrinseca perversione e questo giudizio era stato subito acriticamente accettato da tutto il gruppo tanto che, alla fine di quella condivisione, la signora era svenuta in mezzo alla sala e nessuno, dico NESSUNO (purtroppo, me compreso) aveva fatto neanche il gesto di avvicinarsi per aiutarla o offrirle un po’ di comprensione e conforto. Dopo essere rimasta a terra per un po’, la signora se ne era andata in lacrime, completamente sola, seguita da commenti che di misericordioso non avevano alcunché. Lascio al lettore le dovute conclusioni. E a coloro che si professano buoni cattolici riporto questa frase:

2447 Le opere di misericordia sono le azioni caritatevoli con le quali soccorriamo il nostro prossimo nelle sue necessità corporali e spirituali [Cf Is 58,6-7; Eb 13,3 ]. Istruire, consigliare, consolare, confortare sono opere di misericordia spirituale, come perdonare e sopportare con pazienza. E il link da cui è tratta : http://www.corsodireligione.it/etica/morale_crist_7.htm-continua -
Tiresia