Prima fase:
Si colloca davanti agli studenti seduti (solitamente in gruppi di 4, ma anche meno se i nuovi del secondo livello sono pochi) e fa un cenno al maestro prescelto per condividere le iniziazioni; il fortunato lo affinaca e per tutta la durata della cerimonia ripeterà esattamente i gesti del maestro. Si volge verso l'altare e, con le mani giunte all'altezza del torace, fa un inchino alle foto; poi si volta verso tutti gli altri maestri e fa un inchino a loro, indi fa un inchino agli studenti. I maestri presenti fanno a loro volta un inchino all'altare e ai maestri che si apprestano a compiere l'iniziazione.
Dopo tutti questi inchini, le mani degli studenti vengono alzate in modo da collocarsi al disopra delle loro teste ma rimangono sempre giunte. Il maestro traccia un grosso primo simbolo in direzione di 2 degli studenti e il suo assistente lo traccia davanti agli altri 2. Poi gira intorno agli studenti e si colloca alle spalle di uno di loro (teniamo presente che l'assistente farà sempre le stesse cose con un altro). Il maestro alza la mano sinistra e stende il suo braccio verso l'alto, quindi traccia un terzo simbolo col palmo rivolto verso l'altare e poi traccia il primo col palmo rivolto verso la testa dello studente. Dopo aver tracciato il primo simbolo appoggia la mano sulla testa dello studente e traccia mentalmente il quarto simbolo, quello che serve per fare le iniziazioni, ripete sottovoce o mentalmente per 3 volte il nome del simbolo che ha tracciato e conta fino a 10.
(Una piccola nota per chi non avesse avuto l'onore di essere iniziato ai simboli: quando si traccia un simbolo, o con la mano, o con la lingua (ebbene sì, avete letto correttamente!), o mentalmente, bisogna pronunciare il nome di quel simbolo per 3 volte.)
Seconda fase: questa la troviamo durante le altre 3 cerimonie dell'iniziazione di primo livello.
Appoggia le mani sulle spalle dello studente e traccia mentalmente il terzo e il primo. Questa fase varia un po' nelle cerimonie di iniziazione del primo livello. La prima volta non la fa, la seconda volta mette le mani sulle spalle dello studente e conta sempre fino a 10 (per lasciare fluire ben bene l'energia dell'iniziazione), la terza volta ancora mani sulle spalle e la quarta volta le mani si mettono una sulla testa e una sulla fronte.
Mi voglia perdonare chi riscontra dei piccoli difetti di procedura dovuti al fatto che sono tanti anni che non vedo più un'iniziazione e che, comunque, la mia intenzione non è insegnare a farle (quel mercato di anime non mi interessa!) ma far capire che il sacro segreto dell'iniziazione è un segreto di Pulcinella e togliere anche a questo quell'alone di mistero e chissà cos'altro che avvolge queste pratiche da maghi otelma.
Terza fase: il maestro torna a piazzarsi davanti allo studente e abbassa le mani che l'iniziando aveva tenute alte sopra la sua testa a livello del torace, indi le prende con la mano sinistra, con la destra ci traccia sopra un primo simbolo, poi infila le punte della sua mano fra i polpastrelli della mano dello studente e visualizza il terzo simbolo e conta fino a 10. A quel punto, lascia le mani dello studente e con la mano destra traccia un primo simbolo vicino al cuore dell'iniziando, quindi, sempre tenendo la mano davanti al cuore dello studente, traccia con la lingua il primo simbolo e lo soffia in direzione del terzo occhio dello studente; ne traccia un altro in direzione del suo cuore e lo soffia e fa la stessa cosa in direzione del ki. Ecco spiegato il mistero dei soffi che avete sentito durante l'iniziazione. Le mani dello studente vengono riposizionate vicino al torace, il maestro traccia un grosso primo simbolo davanti all'iniziando (ormai iniziato) e si passa allo studente seduto accanto.
Quando tutte le cerimonie sono finite, dopo i vari inchini all'altare e ai maestri presenti, il maestro batte le mani con forza sulle sue cosce e a quel suono gli studenti aprono gli occhi (qualcuno commosso per l'intensità dell'esperienza!?!), vengono invitati ad uscire ed entrano i 4 successivi.
Durante le iniziazioni, uno o più organizzatori stanno di guardia alla porta in modo che i non addetti ai lavori non possano accedere.
-continua-
Tiresia