martedì 12 gennaio 2010

La Madre – lato perverso del femminile

Come ho accennato prima, all’inizio non vi era una netta distinzione fra i danni prodotti a livello psicologico dal padre e dalla madre. Con l’andare del tempo, però, si comincia ad assistere, nelle teorie portate avanti dal maestro, ad un’inversione di rotta nei confronti della figura del padre (forse in seguito ad una delle sue profonde intuizioni circa il funzionamento della psiche umana o forse perché nel 1998 era diventato padre anche lui… chissà).Fatto sta che la funzione di trasmettere “valori perversi” ai figli si era andata sempre più concentrando sulla figura della madre.Ho accennato poc’anzi, al concetto di omosessualità latente. Su questo concetto si fonda una delle teorie più gettonate e, a quel che ne so, ancora molto in voga all’interno del gruppo. Questa teoria ha molto spesso fornito la spiegazione a tutta una serie di problemi psicologici e relazionali che le persone presentavano e presentano.Intanto, da dove viene questa omosessualità latente?Essa si crea nell’infanzia ad opera, indovinate un po’? della madre, naturalmente, che da una parte riversa sul bambino/a la sua carica erotica, e dall’altra si nega al bambino/a creando nella psiche dell’infante sia un forte desiderio del suo corpo che un vuoto lacerante perché questo desiderio viene continuamente disatteso, dato che lei si sottrae.Perché la madre riversa sul figlio/a la sua carica erotica? Perché non ha un rapporto “sano” col padre di suo figlio e quindi, invece di indirizzare la sua carica erotica verso il marito, la indirizza verso il figlio/a perché da qualche parte, questa carica erotica, ha da andare. Se non viene indirizzata verso il figlio/a è perché la madre, nella sua disperata ricerca del pedofilo (al pedofilo ci arriviamo fra poco) tradisce il padre con uno o più amanti. Ma perché la madre si comporta così? Perché sua madre, a sua volta, le ha trasmesso questo insegnamento (anche la nonna è perversa!) e la figlia di tale madre, se non fa il “lavoro” e non si libera così dalle “perversioni ereditarie”, trasmetterà la sua perversione ai suoi figli e via e via in una catena infinita.In quegli anni, e anche in tempi più recenti se si considerano le coppie al difuori di arkeon, sembrava proprio che le coppie “sane” si potessero contare sulle dita di una mano. Torniamo alla nostra Madre. Se il far sorgere nella figlia questa omosessualità latente fosse l’unica sua manchevolezza, sarebbe una meraviglia. Il problema è che di danni ne fa tanti altri e a diversi livelli. Per completare il discorso sull’effetto della carica erotica che la madre riversa sui figli, da una parte, se viene riversata sulle figlie essa fa sorgere l’omosessualità latente, dall’altra parte, se viene riversata sui figli, crea in questi un grandissimo senso di colpa perché fa prendere loro il posto che spetterebbe di diritto al padre, alienandoli così dal padre stesso. E questo senso di colpa, nelle sue manifestazioni estreme, può anche tradursi, secondo il maestro, nella morte del figlio che “sceglie” a livello inconscio la morte (per mezzo di incidente stradale, per esempio) piuttosto che tradire il padre e sopportare il senso di colpa. Se il senso di colpa che il figlio sente davanti all’essere oggetto della carica erotica della madre non arriva a questa estrema manifestazione, può avere come effetti:1) il diventare “l’ometto di mamma” – ossia, allearsi con la madre contro il padre e da lei avere il riconoscimento di sé come uomo (il che è una forma perversa di riconoscimento perché solo il Padre può riconoscere e legittimare suo figlio come uomo attraverso la Sua benedizione) e quindi aderire e diventare strumento, anche lui, del lato perverso del femminile. E’ il caso di quegli uomini che vivono costantemente un rapporto di competizione con gli altri uomini e non riescono a sentirne la fratellanza, oppure di quegli uomini che non riescono ad avere un rapporto soddisfacente con una compagna perché le relazioni che hanno con una donna sono volte esclusivamente a “portarne la testa” alla madre (il che significa comportarsi in modo crudele con le compagne per confermare alla madre che non la stanno tradendo con un’altra donna, ma che le sono per sempre fedeli) oppure, sempre per questo patto di fedeltà, diventano omosessuali e il messaggio che in tal modo vogliono far arrivare alla madre è che le sono sempre fedeli in quanto non hanno relazioni d’amore con altre donne e che è Lei, sempre e per sempre, la “donna della loro vita”. Questo tipo di omosessuali sono in genere quelli che è difficile che si ravvedano e tornino “sulla retta via” del rapporto eterosessuale, perché il patto con la madre è difficilissimo da sciogliere in queste condizioni. Dirò più avanti del tipo di omosessuali che invece è più facile che si ravvedano.Il patto di fedeltà alla madre può venire sancito anche dal fatto di accettare di diventare uno “strumento” della madre che può servire a vari usi, il più eclatante dei quali è la sua trasformazione in “Pedofilo”, figura e ruolo del quale tratterò meglio più avanti.2) il diventare uno “sfigato” perché bloccato nella manifestazione dei suoi talenti da questo grande senso di colpa e cercare in qualche modo delle forme di “espiazione” per il tradimento che sente di aver operato nei confronti del padre, figura peraltro irraggiungibile perché questo senso di colpa crea una frattura apparentemente incolmabile fra padre e figlio. Incolmabile solo apparentemente, perché se si fa il “lavoro” si può superare il senso di colpa e accedere di nuovo al padre che così potrà riconoscere il figlio come uomo concedendogli la sua benedizione e, liberandolo dal dover espiare quel tradimento, gli permetterà di uscire dal ruolo di “sfigato” e tornare nel mondo da vero guerriero perché animato dallo Spirito del Padre dal quale la Madre lo aveva separato. Il “lavoro”, chiaramente, passa per prima cosa dal doversi separare dalla madre che ha lati perversi.Allora, altro grande peccato commesso dalla Madre è quello di “separare i figli dal Padre”.Questo avviene in diversi modi, non solo attraverso l’energia erotica mal direzionata. Uno degli strumenti frequentemente usati dalla madre per operare la separazione consiste nel parlare male reiteratamente del padre davanti ai figli, in sua presenza o alle sue spalle. Il padre che permette alla madre di fare questo in presenza sua e dei figli si può solitamente classificare come appartenente alla classe degli “sfigati” cui si è accennato prima. Presentare il padre come un fallito, ubriacone, inaffidabile, debole, bugiardo, traditore, stupido (indipendentemente dal fatto che lo sia oggettivamente) ecc ecc, ha come effetto quello di creare nel figlio/a un rifiuto della figura del padre. Lo stesso effetto si può ottenere presentando ai figli il padre come “orco”, come il cattivo che “quando arriva a casa ci pensa lui a dartele”, come quello a cui non si può parlare perché non capirebbe ecc.A livello di figura del Padre interiore, l’effetto può essere, nella vita della figlia, o la ricerca di un partner inaffidabile, debole, ubriacone, violento ecc., oppure la sostituzione della figura del Padre (come ideale maschile) con la figura del Pedofilo, solitamente presentato dalla madre come una figura vincente. La povera figlia è quindi spinta da questa sua figura interiore ad andare a cercare come partner o uno “sfigato”, o un “pedofilo”, condannandosi così a non avere mai una felice e soddisfacente relazione amorosa, perché comunque queste due figure maschili sono legate alla madre, con effetti sì diversi, ma hanno la stessa matrice di dipendenza dalla madre e separazione dal padre che, come abbiamo visto, impedisce ad un uomo di essere veramente Uomo. Non sono Uomini perché continuano ad essere Figli assoggettati al volere della Madre.Per quanto riguarda il figlio, se non fa il lavoro, può o identificarsi con la figura del Padre Perdente, oppure entrare a far parte della categoria degli “ometti di mamma”.Un altro modo che la madre utilizza per alienare la figura paterna dai figli è quello di presentarsi come “vittima del padre”. La donna angherizzata che soffre in silenzio, vittima spesso della violenza del partner (violenza, peraltro, che è lei che provoca con i suoi atteggiamenti subdoli che però non vengono percepiti dai figli, se non inconsciamente).Ad ogni modo, quando la figura del Padre viene danneggiata dalla madre agli occhi dei figli, quello che si crea interiormente è un Vuoto. Avendo creato questo vuoto, la madre lo può riempire, e, viene detto, nel 98% dei casi lo riempie, con la figura del Pedofilo (che può essere maschio o femmina, sia per gli uomini che per le donne).
Tiresia

- continua -