giovedì 15 aprile 2010

(7) Di cosa succede all’ Intensivo, altrimenti chiamato seminario residenziale “The Spirit of the Earth”

Terzo giorno di intensivo

Dopo il ki-training, che rimane uguale a come l'ho descritto per tutti i giorni (tranne l'esercizio sulla fiducia che se non ricordo male non veniva ripetuto) si fa colazione e ci si riunisce al tempio su indicazione del maestro.

Esercizio del no-limits

Si rimane fuori dal tempio ma, invece di fare il cerchio davanti, ci si sposta lateralmente su un prato piuttosto grande che, guardando il tempio di faccia, si trova sulla sinistra. Su quello stesso prato si fa anche l'esercizio dei guerrieri.
Dopo che i partecipanti si sono disposti in cerchio e si danno la mano, il maestro comincia a spiegare come, per tanti, la relazione col proprio corpo e con quello degli altri sia fonte di tensioni e problemi di vario genere. Per esempio, dice, i vari problemi di pelle che si possono avere (tipo psoriasi o dermatiti varie, soprattutto se ricorrenti) hanno origine da problemi di relazione con gli altri e coi loro corpi. Queste malattie della pelle esprimo il messaggio "mi rendo repellente per respingerti" oppure, se sono localizzati in zone particolari, possono esprimere problematiche molto precise legate all'abuso. Per esemplificare quest'ultimo aspetto, il maestro parla di 2 zone sul collo di sua moglie in cui compaiono 2 chiazze di psoriasi e che corrispondono, sicuramente, secondo lui, ai punti in cui la mano del pedofilo le spingeva la testa verso il basso per farsi fare il "servizietto" quando lei era bambina.
Dice poi che l'esercizio seguente aiuterà i partecipanti a capire se hanno problemi con il proprio corpo e con quello degli altri. Ricordiamoci in che stato sono i partecipanti: da 2 giorni dormono pochissimo, mangiano ad orari assurdi per il proprio metabolismo e hanno passato buona parte della giornata precedente sotto shock emotivo a causa del lavoro sulle sedie.
Il maestro dice di chiudere gli occhi e che quello spazio è il mondo e le persone che si incontrano sono le persone che ci sono nel mondo, nella nostra vita presente o passata ecc.
Mi sembra che la descrizione da me fatta in precedenza di questo esercizio sia abbastanza esauriente, quindi non mi dilungo oltre.
Mi liminto ad aggiungere che per molti anche questo esercizio è un vero e proprio shock emotivo.

Una vota finito l'esercizio si va a mangiare, sempre circa verso le 15. Il maestro dice di non andare in giro dopo il pranzo "per non disperdere l'energia" e i partecipanti ritornano nello spazio davanti al tempio (ricordiamo che lo spazio che circonda il tempio è recintato e che il prato di cui ho parlato prima è dentro al recinto. Durante gli esercizi la porta del recinto viene chiusa co un lucchetto. Le chiavi se le tiene il maestro). Il maestro dice di evitare di parlare con gli altri per evitare di "disperdere l'energia". Ripeto che non viene proibito di parlare, ma viene consigliato di non farlo e nel gruppo si è molto ligi ai consigli del maestro quindi, anche se uno avesse voglia di farlo, troverebbe un muro di silenzio e tacita disapprovazione da parte degli altri membri del gruppo. Anche e soprattutto gli assistenti del maestro, a questo punto, diventano sibillini e assumono un atteggiamento di distacco anche villano, certe volte, nei confronti dei partecipanti. Si riesce a malapena a strappare loro un "ti devi guardare questa cosa" o "parlane con Vito" o "meglio che tu ci stia dentro".
La corte si stacca dal popolino e tira su un muro impenetrabile di silenzio, il silenzio di chi sa.
Il maestro, dopo aver fatto attendere (e cucinare per bene nella loro tensione) per circa 1 ora 1 ora e mezza i partecipanti, fa la sua comparsa bello fresco e riposato e decreta l'inizio dell'esercizio successivo.
Questo esercizio è l' esercizio delle sedie "sulle relazioni".

I partecipanti sono ammessi al tempio (che era chiuso anch'esso a chiave) e trovano le seggiole una davanti all'altra, come durante gli esercizi su paura e rabbia del giorno prima.
I partecipanti prendono posto e quando tutti sono sistemati al posto giusto (ricordiamo che il maestro fa sempre qualche piccolo spostamento di questo o di quello) si può cominciare.
I partecipanti vengono invitati a chiudere gli occhi e il maestro comincia una delle solite visualizzazioni guidate: "Torno alla mia vita di tutti i giorni.... vedo le persone che incontro... pongo l'attenzione a come mi sento davanti a te... torno al tempo in cui ero bambino e ripenso a quello che ho imparato da te (madre, padre) a come vedevo che ti comportavi con gli altri, a come mi hai insegnato, con il tuo esempio, a comportarmi con gli altri...." Dopo che i partecipanti si sono ben immedesimati, il maestro gli fa aprire gli occhi e dice di scrivere sul quaderno questa domanda:

MIA MADRE MI HA INSEGNATO CHE UNA DONNA E'

e al suono del gong, ricomincia tutto come il giorno precedente, solo che in questo caso l'attenzione è rivolta al cattivo insegnamento del modo di relazionarsi con gli altri fornito dai genitori nell'infanzia. Sempre frastuono, sempre urla e pianti, ma si può notare come, più che il giorno prima, gli insulti e le grida abbiano più che un carattere di sfogo generale dell'emozione, una direzione ben precisa cui rivolgersi: la madre e il padre che, con i loro insani e perversi comportamenti hanno causato così tanto dolore nei partecipanti e nella loro vita.
Durante questi esercizi, molto più che durante quelli del giorno precedente, viene favorita la proiezione di uno dei genitori sul partner che si ha davanti e molti vengono sommersi da sputi e insulti sentendosi chiamare madre o padre.

Anche durante questi esercizi i quaderni vengono scambiati e quindi ogni domanda viene ripetuta 2 volte, prima da uno e poi dall'altro dei partecipanti che si trovano accoppiati.
Non ritorno ai particolari delle scene terrificanti cui si assiste anche durante questi esercizi perchè non è facile neanche per me ritornare ad immergermi in questi ricordi.
Aggiungo solo che molti vomitano e ho visto gente che veniva portata di peso fuori dal tempio in preda a convulsioni. Il maestro, inoltre, gira fra le sedie comprimendo la bocca dello stomaco a questo o a quello provocando ulteriori urla strazianti da parte dell'interessato.

Ricordo che, qualche tempo dopo, qualcuno chiese al maestro se non aveva paura che qualcuno potesse lasciarci le penne, ma lui rispose tranquillamente che quello era un lavoro giudato dallo spirito e che lo spirito non avrebbe permesso una cosa del genere, a meno che il maestro che conduceva gli esercizi non si fidasse fino in fondo di lui (spirito). In quel caso.... e non aveva finito la frase.

Le altre domande con cui si continuava l'esercizio, seguite da breve visualizzazione, erano in quest'ordine:

MIO PADRE MI HA INSEGNATO CHE UNA DONNA E'
PER ME UNA DONNA E'
MIO PADRE MI HA INSEGNATO CHE UN UOMO E'
MIA MADRE MI HA INSEGNATO CHE UN UOMO E'
PER ME UN UOMO E'
COME DONNA (se il partecipante è femmina) HO CREATO NELLE MIE RELAZIONI CON GLI UOMINI
COME UOMO (se il partecipante è maschio) HO CREATO NELLE MIE RELAZIONI CON LE DONNE

Da tenere presente che non ci sono intervalli fra le varie domande e si continua con lo stesso ritmo per ore ed ore (circa 15/20 min per turno a domanda).
Facendo un rapido calcolo, se le domande sono 8 e siamo buoni perchè calcoliamo una media di 15 minuti per turno, abbiamo 4 ore filate di inferno senza interruzioni. Potete immaginare come si è ridotti, alla fine? E non sono mica tutti giovani, c'è anche gente di una certa età.

Siamo arrivati circa alle 21.30/22.30. Prima di andare a mangiare, i partecipanti si mettono in cerchio, sempre per mano, e il maestro dice che "tutti hanno potuto vedere da che spazio di separazione veniamo, una separazione che ha origini antiche, viene trasmessa dai genitori e a loro dai nonni, bisnonni trisnonni fino ad arrivare ad Adamo ed Eva. Con questo lavoro possiamo sanare la frattura, ricomporre la separazione, rinascere a nuova vita e nuove relazioni.... ma prima bisogna andare profondamente in questa separazione, entrarci proprio fisicamente, quindi, da lì in avanti, uomini e donne rimarranno separati. Si mangerà in tavoli separati, non si dovrà nè parlare nè guardare quelli dell'altro sesso (qui l'ordine di non parlare ai partecipanti di sesso diverso è dato molto chiaramente) e gli eventuali coniugi che alloggiano insieme vengono separati e viene assegnata loro una sistemazione diversa.
Questa divisione di maschi e femmine durerà fino al momento della "riconciliazione" che avrà luogo il giorno dopo, a notte fonda.
Si va a mangiare e verso mezzanotte si riesce a raggiungere il letto.

-continua-

Tiresia