domenica 3 maggio 2009

Nulla, tranne Arkeon

Ricordo che una gran parte dei miei dubbi quando frequentavo il gruppo Reiki che poi si è trasformato in arkeon, era dovuto proprio all’atteggiamento di critica perpetua verso tutto ciò che non proveniva dalla fonte del Maestro.
La psicanalisi era uno dei bersagli prediletti e ovviamente se qualche membro del gruppo andava da un psicoterapeuta, quest’ultimo veniva “vivisezionato” fino a dimostrarne l’incapacità, se non addirittura la pervesità.
Dopo psicanalisi e psicologia, gli attacchi erano rivolti anche alle altre terapie New Age o ai gruppi Reiki che però non si riconoscevano nei dettami di Arkeon: insomma nulla che non fosse Arkeon veniva ritenuto efficace.
Si criticava tutto: l’arte, la letteratura, la musica. Non si poteva ascoltare il cantautore preferito senza che il messaggio venisse criticato, viaggiare veniva considerato un passatempo inutile, un modo per distrarsi e non affrontare il “lavoro” (ovviamente quello del gruppo). I maestri che ho conosciuto non avevano grande considerazione per la cultura e l’arte, non mi stupirebbe venire a sapere che nei seminari si parli di “arte degenerata”.

Ricordo un episodio, piccolo ma credo significativo. Una sera, alla presentazione di un seminario, arrivò un ragazzo straniero, con qualche naturale difficoltà linguistica. Fu trattato con estrema freddezza, senza alcuna accoglienza e divenne immediatamente bersaglio del sarcasmo dei maestri (a parole l’ironia e il sarcasmo erano aspramente condannati, ma naturalmente i maestri potevano permettersi di prendere in giro e offendere chiunque). Ne parlarono per mesi, ridicolizzandone l’accento e il modo di esprimersi (peccato che quel ragazzo comunque conoscesse la nostra lingua, mentre nessuno di quelli che lo sbeffeggiavano conosceva la sua!). Questo piccolo fatto mi insinuò inquietudine profonda, perché secondo me era rappresentativo della profondo intolleranza che circolava nel gruppo.

Mi sembra significativa anche la strumentalizzazione che si fa all’interno di Arkeon del Cristianesimo, di fatto presentata come l’unica religione valida da seguire, come se la spiritualità potesse avere un solo modo di esprimersi. Con tutto il rispetto per chi è cattolico, io non ritengo questo vero e credo che il miglior modo per mettere in pratica il pensiero di Cristo sia quello di comportarsi bene e di rispettare le altre religioni e anche chi religioso non è, senza voler imporre con violenza dogmi e rituali.

A distanza di tempo, i motivi che muovono i maestri a criticare tutto ciò che non sia il loro credo mi sembrano abbastanza chiari: bisogna eliminare dalla vita delle singole persone quel che può far insorgere dei dubbi, minare gli aspetti caratterizzanti dell’individuo, in modo che l’unica ragione di vita diventi il lavoro di Arkeon. Si cerca di omologare tutti e di livellare la diversità, perché ovviamente è molto più facile controllare un gruppo di teste “lobotomizzate” che ripetono a memoria gli stessi argomenti, che un gruppo di individui, uomini e donne, ognuna con la sua testa, la sua storia, la sua personalità. Solo con questo sistema si può far credere a persone adulte di aver bisogno per tutta la vita del supporto di un maestro: mentre il terapeuta onesto conduce coloro che si rivolgono a lui verso l’autonomia e la capacità di vivere la propria vita in prima persona, i cosidetti maestri, pur promuovendo a parole l’affermazione del singolo e l’emancipazione dai condizionamenti, conducono di fatto a una perpetua dipendenza, assicurandosi così una fonte di lucro sicura e vantaggiosa.

Personalmente sono felice di aver buscato il virus dell’ Arkeonite: dopo esserne guarita ho sviluppato sufficienti anticorpi che mi fanno istintivamente diffidare da chi si propone come depositario della Verità assoluta, sia a livello religioso, sia a livello politico, sia a livello personale.
un saluto a tutti.

Mariposa

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