mercoledì 20 maggio 2009

A distanza

Ho partecipato ad un solo seminario anni fa perché una mia amica ne era entusiasta.
Mio padre stava male e mi dissero che con i trattamenti che gli avrei fatto dopo il primo livello, avrei potuto aiutarlo a star meglio. Lo definivano un metodo di guarigione naturale per se stessi e per gli altri.
Trovai assurdi i riti d’iniziazione ( io con gli occhi chiusi per tre o quattro volte e a mani giunte), con il “maestro” che si muoveva intorno e mi alitava addosso.
L’altarino con i fiori, le foto incorniciate di quattro giapponesi, del maestro di bari e del maestro in questione erano vicino a un’immagine del volto del Cristo.
Cominciarono a dirmi che era solo il primo passo e solo con il secondo livello avrei potuto fare i trattamenti a distanza lavorando bene con l’energia che si stava muovendo..
E così via con altre assurdità similari.., incensi bruciati, gente che piangeva ed esercizi di regressione che non so come definire,ma erano volti a farci ritrovare la nostra dimensione infantile. Tutto veniva definito “sacro”. Tra l’altro queste persone pur non avendomi mai vista nè conosciuta cominciarono ad abbracciarmi dicendo che ero una bella persona e che oramai nessuno più poteva togliermi il livello affibbiato.
Decisi che tutte queste persone così poco stabili, invasate ed esaltate non facevano per me, ne tanto meno il loro metodo.
Mio padre morì da lì a pochi mesi.
In quel periodo la mia amica era molto invasata, ed era difficile per noi capire perché non era disponibile e dovesse fare seminari ed intensivi in continuazione.
Ora che ne è uscita da diversi anni, è tornata ad essere la persona che noi tutti amici conoscevamo; non parla più con la loro terminologia ed ha compreso che la vita è comunque fatta di problemi, di alti e bassi risolvibili in concretezza e non con i trattamenti a distanza nella speranza che lavori l'energia!

Elena

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