domenica 9 maggio 2010

Anche io dico la mia

Colgo l’invito di coloro che hanno scritto sul sito di CESAP, per raccontare la mia esperienza col movimento attualmente chiamato Arkeon, conosciuto anche come Sentiero sacro che viene fondato a meta’ degli anni ’90, di cui ho iniziato a fare parte alla fine del ’98. Il volantino che pubblicizzava questo incontro di due giornate, chiamato seminario di Reiki,oltre a descrivere brevemente il Reiki come disciplina nata in oriente ad opera del monaco Usui, pubblicizzava anche un percorso chiamato appunto Sentiero sacro, che lo stesso maestro di Reiki aveva ideato e che gia’ fin dalla presentazione garantiva risultati efficaci. Infatti se il Reiki aveva come obiettivo quello di trasformare l’energia, seguire il Sentiero sacro avrebbe addirittura portato l’adepto a liberarsi di traumi, di legami insani, ad acquisire quella consapevolezza necessaria che ci fa capire cio’ che siamo e cosa vogliamo, a sentirci insomma delle persone finalmente libere. In pieno boom new –age, tutto questo suona bene, fa sicuramente presa su di me , continuamente a caccia di medicine alternative , terapie alternative, guarigioni alternative e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. L’analisi l’avevo gia’ sperimentata, il training autogeno non aveva dato risultati considerevoli,lo yoga manco a parlarne, mentre lo facevo ridevo a crepapelle, per cui lanciarmi nell’avventura del sentiero sacro, tutto sommato poteva essere un ulteriore alibi- passatempo per non stare senza far niente per me stessa.
Una volta dentro, devo dire che mi sono sentita immediatamente a casa (si fa per dire) certo è che molto di quello che veniva presentato, mi suonava familiare. Il concetto dell’obbedienza per esempio, mi riportava al bellissimo libro della psicanalista junghiana americana C. Pinkola Estés e in particolare alla splendida fiaba giapponese L’orso della luna crescente; e così tanti altri concetti che andavano dal potere ancestrale femminile al suo potenziale autodistruttivo se non viene con equilibrio gestito e contenuto. La trasformazione della collera e di tutte le emozioni negative è, sempre per fare un esempio(se ne potrebbero fare a migliaia), un cavallo di battaglia della Psicosintesi del prof. R.Assagioli. Cosa dire delle bellissime parole spese dal leader sulla ricerca del compagno/a della propria vita? Le Elegie di Duino del formidabile R.M.Rilke ne costituiscono una ricca e inesauribile fonte. E poi tutte le citazioni per pubblicizzare gli “intensivi”, da H.Hesse a Krishnamurti a Lao-Tze. Ma non finisce qui, persino il Vangelo (forse Marco, ma non ne sono sicura) viene inserito nel calderone che l’infaticabile maestro Vito Carlo Moccia ,propina con dovizia ai suoi discepoli, in questo caso per convalidare il concetto di opposizione alla madre e di subordinazione alla logica familiare. Ce n’era per tutti i gusti.
Sapete bene che non si trattava comunque di tavole rotonde ne’ di conferenze,dove disquisire di concetti più o meno filosofici o letterari, dentro appunto, ci si prendeva per i capelli senza troppi complimenti, si assisteva implacabilmente e forse crudelmente a veder trattati gli uomini come poveri mentecatti al grido continuo e martellante espresso sia a gesti che a parole di “fallito”, si ascoltavano testimonianze ai limiti dell’immaginazione di uomini che facevano sesso con animali e di altri che lo facevano con le figlie. Per non parlare dell’interminabile casistica degli abusi subiti da
tutti noi che come per magia affioravano all’improvviso, non dormivo la notte per cercare un indizio, un qualcosa insomma (purchè scabroso e morboso) che potessi con orgoglio raccontare al gruppo! Ma soprattutto volevo sentirmi dire che “ l’energia stava lavorando”, che “i trattamenti funzionavano”, “stacci dentro!”( fondamentale quest’ultimo per progredire, dato che il “non starci” equivaleva a non volere andare avanti nel processo di crescita). Il “maestro” è stato sempre onesto sul fatto che era necessario “stare male”prima di…. ,ma che poi si sarebbe raggiunto un tale benessere che anche coloro che ci conoscevano da una vita avrebbero faticato a riconoscerci. Insomma la chiave della felicità era lì a due passi e io ci rinunciavo? In fondo, come molto chiaramente diceva il maestro: “tutto questo, costa solo tot.. più iva”. In un mondo pieno di ciarlatani,millantatori e pessimi venditori di fumo, questo invece è uno che parla chiaro,ti dice persino la cifra che devi spendere per vivere con potere, passione e integrità.Tutto ciò mi sembrava limpido e trasparente, ma qualcosa mi sfuggiva, riguardava in particolare lo “stare male”.Quanto male, poco? Tanto? C’era un limite? Quale? Buio assoluto, il termine era generico e tale restava. Rientrava nella logica dello “stare male” vedere qualcuno( in pieno seminario detto “intensivo”) finire in ospedale e credere che questo succedeva perché il tale rifiutava il processo di trasformazione che stava avvenendo in lui? D’altronde, spiegazioni sempre chiare e efficaci ( non bisogna dimenticare che il leader sbandierava tanto di laurea e di specializzazione), spiegavano che l’ energia lavora anche contro la nostra stessa volontà, quindi che problema c’è, va tutto bene! Qualcosa di vero in questo sicuramente c’è, nel mio caso infatti, la famosa energia agiva sicuramente, sull’offuscamento del sistema nervoso centrale, altrimenti non si spiega come mai vedere una persona quasi collassata mi sembrava una cosa del tutto normale e lecita. Sentir raccontare vissuti scabrosi,per non dire peggio, alla presenza di bambini (nello specifico una bambina di 6 o 7 anni) e accontentarmi della spiegazione che secondo maestro Vito “tutto questo a lei non la tocca minimamente”, significa solo aver fatto prevalere la mia superficialità, il punto non era se la bambina capiva o meno, proteggere i minori è un dovere di tutti gli adulti e maggiormente, in questo caso, dell’organizzatore di questo bel teatrino.
E che dire della mia impassibilità e freddezza nell’assistere a ciò che veniva detto sempre dal maestro a una giovane donna il cui bambino era nato morto, questa “ era la sua reale volontà”, di conseguenza, veniva invitato il compagno ad allontanarla. Potrei continuare ancora per molto, inoltre evito di descrivere episodi ai quali non ho assistito e che mi sono stati raccontati.
I cosiddetti “passaggi”, dal famoso “ritorno al padre”, “smascheramento della madre”, quindi il raggiungimento “dell’integrità”,fondamentali specie per diventare “master”,ho scoperto non essere poi così essenziali e tassativi per alcuni, qualora era necessario eguagliare il partner già master a sua volta.
Se ero al corrente che Vito Moccia non era iscritto in nessun albo nazionale e che per il nostro stato non ha i requisiti per fare lo psicologo? Forse si forse no, non me lo sono chiesta come non mi sono minimamente curata di indagare sul metodo (ma poi perché parlare di metodo, non mi risulta sia stato riconosciuto come tale).
Ho smesso di frequentare “il cerchio” nel 2002, più o meno quando la mia fase “politeista” volgeva alla fine, inoltre ero stufa di assistere alle solite tiritere, ai lamenti, stufa di ascoltare i fatti intimi della gente, insomma non mi divertiva più soddisfare il mio lato voyeuristico, anche se tutto sommato era la cosa più interessante,mi dite che gusto ci sarebbe stato ad assistere a noiose considerazioni su ciò che è bene o male o su ciò che si può o non si può fare? Quel cerchio era finito per diventare un’immagine del mondo, un catalogo di comportamenti umani, un po’ come stare al cinema, infatti non mancavano mai, a seconda dei casi e degli stati d’animo, le musiche a mo’ di colonne sonore, opportunamente scelte. Veniva sempre da chiedersi: e ora cosa succederà? Cosa racconteranno? E immancabilmente c’era sempre qualcosa che teneva desta l’attenzione. Purtroppo il più delle volte, si assisteva a molti episodi e racconti drammaticamente veri, ma non era come al cinema che alla fine ci si vuole tutti bene e si è quasi sempre certi del lieto fine; qualcuno e forse più di qualcuno, in tutta questa storia, ci ha rimesso le penne e in senso non tanto metaforico, ci sono delle persone realmente danneggiate nell’animo ai quali tutta questa roba ha nuociuto in modo grave.
Finzione, verità? Non credo si possa generalizzare, tuttavia non ho riconosciuto il consueto stile del leader Moccia nella richiesta di una cifra( e che cifra!) a titolo di risarcimento per diffamazione. Da quando il “maestro”ritiene che i tribunali siano la sede più adatta per accertare “quella verita’?” Perchè è di questo che si sta parlando no? Lui si ritiene diffamato perché il suo insegnamento ha fallito? Vorrebbe dimostrare, che non è così? E in che modo, con una controprova che in sede giudiziaria qualifichi e accerti che il suo insegnamento abbia validità erga omnes?
Io molto modestamente, consiglierei un bel seminario per riflettere su due principi: quello della Verità e quello della Carità,approfittando della presenza dell’amico sacerdote che sicuramente ne sarà ben felice e entusiasta, vista la solerzia con la quale si è esposto alle telecamere della tv nazionale per solidarietà con l’amico Vito, quale persona più qualificata per ricordare a Vito la sua missione, i suoi principi di “ integrità, umiltà , semplicità”…in fondo a cosa servono gli amici? Se si vacilla ci si sostiene e così anche se “ la rabbia e le frustrazioni ci allontanano dalla gioia e dall’equilibrio….” Che potrebbero non farci capire quando si sta perdendo una buona occasione per non fare pessime figure. Chissà se Vito con così tanti grattacapi e una “scuola” da mandare avanti avrà avuto il tempo per riflettere e meditare, magari al timone del suo veliero,senza macchia e senza paura mentre solca i flutti mediterranei con lo sguardo assorto e concentrato ,quale sarà la prossima missione alla quale si sentirà chiamato? C’è qualcuno da salvare da madre oppressiva o da pedofilo strappamutande?Tranquilli arriva superVito, in fondo basta solo pagare!
Concludendo, il mio pensiero ritorna all’amico sacerdote. Non dimenticate che io sono stata un’allieva del sentiero sacro e ovviamente “sento”l’energia. Bè posso garantirvi che il nostro amico era tentato di approfittare delle telecamere per rivolgersi a tutti gli arkeoniani presenti, passati e futuri e dire più o meno questo: cari chiacchieroni andate a confessarvi, da me, in parrocchia,nella basilica più bella, la chiesa sotto casa, insomma dove più vi aggrada,ricordate che c’è sicuramente qualche sacerdote che sarà ben felice di ascoltarvi, ma vi avverto, non causa traumi, potrebbe provocare un effetto benefico immediato e quindi causare dipendenza , certo ha un’inconveniente ulteriore, è GRATIS !!!
Ma proprio quando avrebbe dovuto pronunciare la parte finale del suo accorato appello, ha pensato (ma solo per una piccolissima frazione di secondi) che non poteva distanziarsi troppo dall’amico Vito pronto a reclamare milioni di eurii solo per amor di verità e giustizia, no, non poteva distanziarsi troppo. E quindi ha rinunciato.
Dal mio canto, non sono poi così certa di aver “sentito” l’energia e appreso le tecniche giuste, pazienza, sarò sicuramente annoverata tra gli allievi peggiori, ma non mi do’ per vinta, spero di trarre più benefici dal confessionale(ovviamente non quello dei reality). Ciao a tutti!

Elia