mercoledì 9 settembre 2009

Arkeon , terapia di gruppo?

Sig. Biancani,
provo rabbia, profonda rabbia.
Ho letto e riletto le sue affermazioni, ho cercato di metabolizzare i sentimenti che queste mi provocavano e mi provocano ma, mi creda, nonostante enormi sforzi l‘unico sentimento che riconosco come vero e profondo è la rabbia.
Se fossimo nel “lavoro” – in mezzo al cerchio – potrei scaricarla su di lei urlando e magari anche schiaffeggiandola. Visto che fortunatamente in questo sito posso esprimere i miei punti di vista senza la paura di umiliazioni mi chiedo e le chiedo come può uno psicologo, iscritto all’albo della Regione Marche, non solo riconoscersi nel lavoro di Arkeon ma decantarne anche la sua utilità.
Da profana (non sono in grado di argomentare con lei le dinamiche della psiche umana – per me del cuore) posso solo “condividerle” la mia esperienza.
1) Ho riconosciuto immediatamente il lavoro di Arkeon come una terapia di gruppo.
2) Non ho riflettuto sulle possibili conseguenze che tale esperienza poteva procurami.
3) Ho affrontato il cammino con serietà. Ho accettato d subire pesanti umiliazioni nella convinzione che queste fossero meno onerose del risultato che avrei ottenuto.
4) Mi ritrovo con tutta una serie di input che malamente riesco a governare.
5) Se mi fossi rivolta ad uno specialista (tanto il denaro che ho speso equivale a decine e decine di sedute) questi sarebbe stato in grado di supportare il mio cammino in modo strutturato e scientifico.
Il punto è proprio questo: lei, psicologo iscritto all’albo della Regione Marche, come può appoggiare una simile organizzazione?
Qual è il criterio con il quale afferma che “umiltà, condivisione e amore” sono le prerogative delle persone di Arkeon?

Dal post di Milena (2006/02/08 - 20:18):
“Come mai non torna mai dai seminari felice e contento, ma se può viene a casa a sputarmi addosso tutto il suo rancore? Come mai si è allontanato dalla sua famiglia, solo dopo vari tentativi di portarci a frequentare i suoi seminari e davanti ai nostri ripetuti no? Come mai va sempre in giro come un cane rabbioso?”

Anch’io come suo figlio ho applicato nella mia famiglia gli input “Arkeoniani”, senza purtroppo minimamente preoccuparmi di analizzarli.
Mentre scrivo sto piangendo – che fa maestro, mi ricaccia nel gruppo e mi addita come donna perversa, figlia di madre perversa, il cui vittimismo abbassa le energie del cerchio?
E voi, amorosi e umili fratelli, che fate? Mi riconoscete in vostra madre, sorella, suocera, zia, amica, pedofila, ecc. e per questo mi richiamate nel cerchio per scaricare – come meglio credete – la vostra rabbia?
E quand’anche fosse che tale metodo produca effetti, dopo un seminario od un intensivo che ha portato a galla delle emozioni, queste con chi vengono condivise? Semplice si torna a casa e l’unica emozione che viene espressa (non riconosciuta) è la rabbia, da scaricare in famiglia possibilmente sulla madre perversa la quale ovviamente ha avuto una madre perversa a sua volta.
Non ho finito.
Riprenderò il discorso appena il tempo me lo permetterà.

Serena

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