lunedì 30 marzo 2009
Ciarlatani al bando
Oggi pomeriggio ho visto un servizio alla Vita in diretta con un mago stile Otelma con tanto di paramenti egizi.
Stavo andando su tutte le furie per aver visto i troppi minuti dedicati al buffone quando
hanno fortunatamente intervistato :
un esponente del Cicap che ha parlato dell’esistenza di più di centomila ciarlatani in Italia;
il professor Silvio Garattini che ha invitato le persone a farsi forza per vincere la paura di esporsi, molte persone subiscono queste situazioni, vanno dai maghi a farsi curare.
Rosario Trefiletti di Federconsumatori ha parlato di maghi e guru
“Soprattutto sui casi di malattia v’invito a non mettere le mani sui cittadini”
Le associazioni per i consumatori raccolgono denunce di persone che si ritengono vittime
Bisogna che si parli di più di queste realtà ..e sono tante!!
Poi c’è stato il caso di Claudia che finalmente ha deciso di denunciare un mago che si è preso 15 anni di galera. E’ l’autrice del libro “Plagiata” dove esprime il condizionamento mentale, la sudditanza ed i sensi di colpa indotti.
domenica 29 marzo 2009
Quelli che Benpensano
Niente scrupoli o rispetto verso i propri simili..
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giovedì 26 marzo 2009
Basta con l'omertà, prendiamo esempio da Saviano
questo video è dedicato a tutti coloro che non hanno paura di dire la verità.
per tutti quelli che sono contro i metodi di diffamazione e di controllo delle informazioni
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ho sentito più volte...
ho sentito più volte il maestro dire, durante i seminari, che bisogna stare attenti ai gesti caritatevoli e generosi che si fanno agli altri perché le motivazioni che stanno dietro a questi gesti potrebbero essere “perverse” e generare “debiti di gratitudine” che tengono gli altri legati a chi gli fa una gentilezza “senza che sia chiaro lo scambio”.
Questo non è del tutto sbagliato perché ritengo che un gesto caritatevole e generoso debba essere dettato da sincero e disinteressato amore verso il prossimo e non diventare strumento per generare debiti di riconoscenza, ma credo anche che in molti casi il piacere di farlo basti a se stesso e che quindi non ci si debba più di tanto arrovellare per trovare motivazioni circa lo “scambio”.
Ho sentito però profferire dal maestro alcune parole che ritengo non contribuiscano granchè a creare, negli appartenenti al gruppo, un sentimento di sincera compassione nei confronti del prossimo. Mi riferisco alle affermazioni più volte udite riguardo al fare la carità ai questuanti. Il maestro ha più volte detto che è inutile fare l’elemosina, in quanto chi la chiede odia comunque gli altri, sia che essi gli offrano l’obolo, sia che essi non gli diano niente.
Devo dire, per quanto mi riguarda, che questa affermazione mi aveva per un po’ effettivamente condizionato e avevo cominciato a guardare con sospetto i questuanti.
Mi chiedo, allora, quale può mai essere lo scopo dell’esercizio che viene fatto fare a chi partecipa al lavoro chiamato “The business of you” in cui le persone vengono spinte a chiedere la carità agli angoli delle strade….
Ma questi son dettagli.
Quello che invece ho visto in certe persone, è stato il diminuire i gesti di spontanea generosità per “paura” che vi fossero sotto secondi fini e applicare a loro stessi una sospettosità circa le loro reali intenzioni pari a quella che applicavano ai regali ricevuti dagli altri.
Vi sono certo cose più gravi e quello che racconto può sembrare un dettaglio superficiale, ma, secondo l’esperienza che ne ho avuto, questo atteggiamento mentale non contribuisce a creare uno stato interiore tranquillo in quanto, bloccare costantemente gli slanci di spontanea generosità che la maggior parte delle persone sente (per fortuna), per analizzare se sotto c’è una propria parte perversa ecc. determina, alla lunga, una condizione di stress interiore che non aiuta a vivere sereni.
Questo non è del tutto sbagliato perché ritengo che un gesto caritatevole e generoso debba essere dettato da sincero e disinteressato amore verso il prossimo e non diventare strumento per generare debiti di riconoscenza, ma credo anche che in molti casi il piacere di farlo basti a se stesso e che quindi non ci si debba più di tanto arrovellare per trovare motivazioni circa lo “scambio”.
Ho sentito però profferire dal maestro alcune parole che ritengo non contribuiscano granchè a creare, negli appartenenti al gruppo, un sentimento di sincera compassione nei confronti del prossimo. Mi riferisco alle affermazioni più volte udite riguardo al fare la carità ai questuanti. Il maestro ha più volte detto che è inutile fare l’elemosina, in quanto chi la chiede odia comunque gli altri, sia che essi gli offrano l’obolo, sia che essi non gli diano niente.
Devo dire, per quanto mi riguarda, che questa affermazione mi aveva per un po’ effettivamente condizionato e avevo cominciato a guardare con sospetto i questuanti.
Mi chiedo, allora, quale può mai essere lo scopo dell’esercizio che viene fatto fare a chi partecipa al lavoro chiamato “The business of you” in cui le persone vengono spinte a chiedere la carità agli angoli delle strade….
Ma questi son dettagli.
Quello che invece ho visto in certe persone, è stato il diminuire i gesti di spontanea generosità per “paura” che vi fossero sotto secondi fini e applicare a loro stessi una sospettosità circa le loro reali intenzioni pari a quella che applicavano ai regali ricevuti dagli altri.
Vi sono certo cose più gravi e quello che racconto può sembrare un dettaglio superficiale, ma, secondo l’esperienza che ne ho avuto, questo atteggiamento mentale non contribuisce a creare uno stato interiore tranquillo in quanto, bloccare costantemente gli slanci di spontanea generosità che la maggior parte delle persone sente (per fortuna), per analizzare se sotto c’è una propria parte perversa ecc. determina, alla lunga, una condizione di stress interiore che non aiuta a vivere sereni.
- continua -
Tiresia
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mercoledì 25 marzo 2009
Bari, a giudizio 11 seguaci psico-setta
BARI - La procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per undici persone coinvolte nell’inchiesta sul 'metodo Arkeon'. Si tratta – secondo gli investigatori – di una sorta di 'psico-setta' che, utilizzando tecniche vagamente ispirate alle filosofie orientali del Reiki, in dieci anni sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti in tutta Italia e a truffare molte persone, obbligandole a partecipare a costosi seminari dicendo loro che sarebbero guarite da tumori, aids o infertilità, oppure da problemi spirituali.
Nell’indagine della procura di Bari vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord Italia che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, così come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato.
Secondo l'accusa, a capo dell’associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari) residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli.
29/1/2009
Nell’indagine della procura di Bari vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord Italia che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, così come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato.
Secondo l'accusa, a capo dell’associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari) residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli.
29/1/2009
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Udienza preliminare rinvio a giudizio
E' stata fissata l'udienza preliminare (art. 419 c.p.p.) presso la Procura di Bari, in relazione al procedimento nei confronti di Moccia Vito Carlo ed altri, per il 19 Maggio 2009.
Chiunque, parte lesa, voglia costituirsi quale parte civile può farlo, previo mandato ad un legale, entro la data d'udienza.
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martedì 24 marzo 2009
lunedì 23 marzo 2009
Jiddu Krishnamurti
A cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 e sul finire degli anni ‘80, Jiddu Krishnamurti, indiano d’origine, si spostò facendo il giro del mondo in quello che doveva essere un nuovo viaggio spirituale ed approdare così in una "terra senza sentieri". Definito per molti un profeta, un veicolo messianico paragonabile al nuovo Maitreya, Krishnamurti si avvierà con coerenza a sperimentare sia l’allontanamento dalla sua madre terra, l’India, che la familiarizzazione con l’occidente lontano da quel dolore e da quella miseria che caratterizzava il suo villaggio indiano di nascita a Madanapalle, venendo affidato sotto la tutela di Anne Besant, principale esponente della Società Teosofica che era sita nei paragi di Madras. Il giovane Krishnamurti appariva come un lord indiscreto, ma tuttavia non era questo il suo destino. Come il Buddha in gioventù soggiornò fra gli agi ed i lussi del palazzo imperiale che lo tenevano al riparo dalla sofferenza così Krishnamurti venne allevato come un distinto “inglese” all’indomani della nuova profezia.
Appena il grande momento fu giunto e tutti si aspettavano la sua nuova incoronazione, Krishnamurti sovvertì tutte le attese facendo una cosa inaudita. Infatti nel 1929 nel discorso tenuto ad Ommen, in Olanda, Krishnamurti sciolse il cosiddetto “Ordine della Stella d’Oriente” proclamato anzi tempo dalla stessa Anne Besant, e dichiarò che non vi erano religioni ne guru che potessero proclamare o rivelare l’unica via. La via se è davvero via è una “terra senza sentieri”. Non si può credere in capi, ne istituzioni, autorità, guide spirituali né tantomeno sette.
Quante frasi nelle cartellette degli intensivi prese da Krishnamurti.... e ora scopro che era un uomo contro i guru che proclamano l'unica via ... terra senza sentieri altro che sentiero sacro o Sacred Path!!!
Appena il grande momento fu giunto e tutti si aspettavano la sua nuova incoronazione, Krishnamurti sovvertì tutte le attese facendo una cosa inaudita. Infatti nel 1929 nel discorso tenuto ad Ommen, in Olanda, Krishnamurti sciolse il cosiddetto “Ordine della Stella d’Oriente” proclamato anzi tempo dalla stessa Anne Besant, e dichiarò che non vi erano religioni ne guru che potessero proclamare o rivelare l’unica via. La via se è davvero via è una “terra senza sentieri”. Non si può credere in capi, ne istituzioni, autorità, guide spirituali né tantomeno sette.
Quante frasi nelle cartellette degli intensivi prese da Krishnamurti.... e ora scopro che era un uomo contro i guru che proclamano l'unica via ... terra senza sentieri altro che sentiero sacro o Sacred Path!!!
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