lunedì 23 marzo 2009

Jiddu Krishnamurti

A cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 e sul finire degli anni ‘80, Jiddu Krishnamurti, indiano d’origine, si spostò facendo il giro del mondo in quello che doveva essere un nuovo viaggio spirituale ed approdare così in una "terra senza sentieri". Definito per molti un profeta, un veicolo messianico paragonabile al nuovo Maitreya, Krishnamurti si avvierà con coerenza a sperimentare sia l’allontanamento dalla sua madre terra, l’India, che la familiarizzazione con l’occidente lontano da quel dolore e da quella miseria che caratterizzava il suo villaggio indiano di nascita a Madanapalle, venendo affidato sotto la tutela di Anne Besant, principale esponente della Società Teosofica che era sita nei paragi di Madras. Il giovane Krishnamurti appariva come un lord indiscreto, ma tuttavia non era questo il suo destino. Come il Buddha in gioventù soggiornò fra gli agi ed i lussi del palazzo imperiale che lo tenevano al riparo dalla sofferenza così Krishnamurti venne allevato come un distinto “inglese” all’indomani della nuova profezia.
Appena il grande momento fu giunto e tutti si aspettavano la sua nuova incoronazione, Krishnamurti sovvertì tutte le attese facendo una cosa inaudita. Infatti nel 1929 nel discorso tenuto ad Ommen, in Olanda, Krishnamurti sciolse il cosiddetto “Ordine della Stella d’Oriente” proclamato anzi tempo dalla stessa Anne Besant, e dichiarò che non vi erano religioni ne guru che potessero proclamare o rivelare l’unica via. La via se è davvero via è una “terra senza sentieri”. Non si può credere in capi, ne istituzioni, autorità, guide spirituali né tantomeno sette.

Quante frasi nelle cartellette degli intensivi prese da Krishnamurti.... e ora scopro che era un uomo contro i guru che proclamano l'unica via ... terra senza sentieri altro che sentiero sacro o Sacred Path!!!

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